La storia racconta che tantissimi anni fa marinai di una nave greca graziata dalle correnti dello Stretto donarono un quadro della Madonna alla chiesa più vicina al punto in cui si trovavano. La stessa dove, la scorsa notte, qualcuno non ha trovato di meglio da fare che scaraventare per terra tutte le piante del sagrato. Ecco lo spettacolo che si presentava stamani prontamente segnalato dall'ex consigliere di quartiere Ciccio Gallo sempre attento sui problemi di Contesse. Un gesto inqualificabile, quasi certamente commesso dall'esterno e solo sui vasi adagiati alla ringhiera perimetrale. Un segnale, un dispetto o, forse più facilmente, un atto di puro vandalismo, come tanti purtroppo si registrano nella nostra città. Un gesto contro uno dei pezzi del nostro patrimonio artistico che, malgrado le promesse di impegno manifestate negli ultimi anni, resta ancora abbandonato a se stesso. I primi interventi di riqualificazione risalgono ai primi anni '90, poi nel gennaio del 2012 opere di modesta entità rispetto a quelli che la chiesa meriterebbe. Nel luglio 2010 le pareti, l’antico portale e persino una targa descrittiva furono imbrattati con scritte e segni che ne deturparono l’aspetto originario. Da allora nulla è stato fatto per restituire dignità al sacro tempio che conserva nei sotterranei i corpi dei morti del colera del 1743. La parte che si vede ancora nella zona retrostante è stata edificata nel 500 sopra le strutture di una chiesa medievale parzialmente distrutta dalle alluvioni dell’adiacente torrente, ora coperto. Il 23 maggio scorso, la chiesa della Calispera di Contesse ancora al centro della cronaca cittadina per il furto di una campana in bronzo di poco più di cento chili. Misteriosa, al pari del furto, fu la restituzione avvenuta due giorni dopo quando la campana fu fatta ritrovare proprio sul sagrato della chiesa. Oggi sono evidenti i segni dell'abbandono, delle infiltrazioni di acqua che rendono la facciata ancora più pericolante in alcuni punti. Ci si è recentemente occupati di altri patrimoni artistici che hanno scomodato le massime autorità locali e e regionali. Chissà se il ribaltamento di una mezza dozzina di piante sara' sufficiente per richiamare la loro attenzione anche per la chiesa della Calispera.
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