Tra le decine di migliaia di vittime causate dalla tremenda scossa che distrusse Messina all’alba del 28 dicembre 1908, ci furono due fratelli, Nunzio e Vincenzo Batolo Coglitore, di 12 e 9 anni, morti mentre dormivano in una delle camerate del Regio collegio-ginnasio “Maurolico”, ospitato nell’ex convento dell’Annunziata, sul corso Cavour. I loro lettini furono travolti dalle macerie e i loro corpi non vennero mai identificati.
Nunzio e Vincenzo non dovevano trovarsi lì, quella tragica mattina, bensì a Ficarra, il loro paese d’origine, dove avrebbero dovuto fare ritorno, insieme ai tanti coetanei che studiavano sparsi per la Sicilia e che si sarebbero ritrovati a casa per le feste di Natale. Era costume, allora, che i rampolli della buona borghesia terriera di Ficarra, e non solo, andassero a studiare nei più prestigiosi collegi isolani, tra cui appunto il “Maurolico” a Messina e il Real collegio “Capizzi” di Bronte, per ricevere un’istruzione adeguata alla loro condizione sociale.
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