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Da consigliere a onorevole, da 27 anni sulla scena

Cateno De Luca

La Bibbia in una mano e Pinocchio nell'altra. Nudo all'assemblea regionale per protestare contro la sua estromissione dalla commissione bilancio. Era il 2007, non era la prima volta che Cateno De Luca si spogliava in un palazzo istituzionale. Era già accaduto un anno prima, esattamente il 12 luglio 2006, a Palazzo dei Leoni, a Messina.

Le immagini degli spogliarelli raccontano il lato colorito del personaggio Cateno De Luca, 45 anni, laureato in giurisprudenza “da grande, per far contenti i genitori” racconta. La sua storia politica, in verità, parte da molto più lontano. Una storia iniziata nel 1986, quando appena 14enne De Luca si iscrisse alla Dc. A diciotto anni la prima esperienza da consigliere comunale nella sua Fiumedinisi, a 22 il primo incarico da assessore e poi anche un primo tentativo, fallito, di fare il sindaco.

Cinque anni dopo, nel 2003, a 31 anni, la vittoria e l'incarico di primo cittadino nel suo comune, e poi, nel 2006, la prima elezione all'Ars, nella lista del Movimento per l'Autonomia, seguita a stretto giro da quella del 2008, con oltre 10mila preferenze. Nel mezzo, fonda l'associazione Sicilia Vera e si candida anche a governatore della Regione. Passano altri due anni e arriva l'addio all'Mpa, e il passaggio a Grande Sud, di Miccichè, del quale diventa capogruppo alla regione.

Cinque anni fa, altre elezioni e altra affermazione, a Santa Teresa di Riva. Diventa sindaco e continua a pensare a nuovi progetti. La scorsa primavera, alle elezioni, perde contro il suo erede designato Lo Giudice ma nello stesso tempo annuncia l'intenzione di candidarsi a sindaco di Messina. Lancia una lunghissima campagna elettorale e nel frattempo porta avanti quella per le regionali, con Sicilia Vera, in lista insieme all'Udc. Prende più di 5mila voti, quasi tutti in città, e conquista per la terza volta un seggio a Palermo.

Parallelamente all'attività politica, porta avanti quella del patronato. Il primo lo apre nel 90, a diciotto anni, nella sua Fiumedinisi. Nel '94, a ventidue anni, apre anche a Messina la prima sede Fenapi, Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori, della quale nella suo biografia rivendica di essere uno dei fondatori insieme ad altri giovani siciliani e calabresi.

Attorno alla sua attività, tante vicende giudiziarie. Appena 24 ore fa, su facebook, aveva pubblicato un post per ringraziare i suoi elettori e annunciare che domani ci sarebbe stata l'udienza dell'ultimo processo di quello che definiva il suo “calvario giudiziario che durava da 27 giugno 2011”. E' la vicenda del presunto sacco di Fiumedinisi. Proprio nel 2011 arrivò l'arresto per tentata concussione e abuso d'ufficio. A seguire la pronuncia della Cassazione che aveva definito ingiusta la sua detenzione. Il processo va avanti, il pm per De Luca aveva chiesto 5 anni. Quasi indenne era invece uscito dall'inchiesta sulle spese dell'Ars. Assolto nel penale e condannato dalla corte dei conti a pagare 13mila euro come capogruppo all'Assemblea Regionale.

“Quattordici procedimenti penali già chiusi a mio favore” scriveva, sempre ieri. Insieme alle lettere inviate in campagna elettorale aveva trasmesso anche la copia del suo casellario giudiziario, a sottolineare proprio questo aspetto.

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