Quello della lista UDC è stato l'ultimo seggio assegnato nella maratona elettorale di lunedì notte. La corsa all'ottavo deputato se lo è giocato fino alla fine con Sicilia Futura e con Beppe Picciolo in termini pratici e con Antonio Catalfamo di Fratelli d'Italia. Una sfida all'ultimo voto e giocata tutta non sulle preferenze singole ma su quelle della lista. Chi ne avesse avuta una in più avrebbe ottenuto quel seggio. Catalfamo ha preso il volo a mezza sera, e poi il testa a testa con Picciolo è stato davvero da fotofinish. Basti pensare che su un monte d i 18 mila voti alla fine la differenza è stata di soli 102 voti a favore dell'UDC che ha dunque spedito De Luca a palazzo d'Orleans. 102 voti su cui ovviamente scatteranno le verifiche da parte di Sicilia Futura ma che oggi hanno il sapore dolce amaro della beffa, per quel gruppo politico ma anche di molti altri.
Spesso si è discusso nel Paese di come gli interventi della magistratura possono incidere sui temi della politica. Quando poi arrivano eventi così clamorosi a due giorni dallo spoglio, le analisi diventano dirimenti, forse spietate. La domanda di molti è “ma se questo arresto, che non nasce certo dopo un paio di giorni di indagini ma con approfondimenti di mesi, fosse avvenuto prima delle elezioni, sarebbe stato questo l'esito? De Luca sarebbe diventato onorevole? Alla sua lista sarebbe scattato il seggio?
Ma sull'altro piatto della bilancia c'è anche la considerazione di chi pensa che se lo avessero arrestato prima del voto, e poi l'iter giudiziario avesse dimostrato la sua innocenza, nessuno gli avrebbe potuto restituire la possibilità di diventare deputato regionale. Difficile dire cosa sia meglio, cosa possa difendere meglio le garanzie individuali e quelle collettive di chi vota.
Il tema degli impresentabili è stato il leit motiv della campagna elettorale con attacchi violenti del centro sinistra e dei cinque stelli contro la squadra di Musumeci.
Dare in pasto alla macchina elettorale un arresto eccellente come quello di De Luca del centro destra avrebbe scatenato inimmaginabili reazioni e qualcuno dice avrebbe potuta fare la differenza anche per la corsa a due fra Musumeci e cancelleri.
Cateno De Luca è stato il primo della lista Udc con 5418 voti, di cui oltre 4000 in città. Subito dietro, con grosse possibilità di sostituirlo a palazzo dei Normanni c'è giusto il suo compagno di cordata politica Danilo Lo Giudice che lo ha sostituto alla guida del comune di Santa Teresa, con il sostegno dello stesso De Luca, e che ha raccolto 4300 voti in tutta la provincia.
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