Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Ripristinata la condotta dell’Alcantara

Ripristinata la condotta dell’Alcantar

Ci sono voluti 7 anni, una crisi che ha fatto parlare il mondo, ma alla fine la condotta dell’Alcantara, nata per portare acqua a Messina, finalmente è stata riparata.

Nella zona di Capo Alì, si sono conclusi ieri i lavori di Siciliacque, l’azienda compartecipata dalla Regione ma a conduzione privata, per il ripristino del secondo acquedotto cittadino.

Era il 2010 quando una frana aveva compromesso l’approvvigionamento del capoluogo. I lavori su quei 50 metri di condotta non vennero eseguiti perché un anno prima Amam decise di interrompere la fornitura d’acqua, ritenendola antieconomica. Quando scoppiò il caso Calatabiano, attraverso due by-pass, a Forza d’Agrò e Furci, l’acqua dell’Alcantara finì dentro la condotta del Fiumefreddo rimasto a secco e Messina ebbe un po’ di ristoro.

Alla fine dell’emergenza, fu avviata la procedura di ripristino definitivo e dopo diverse proroghe del termine lavori, si è arrivati, ora, alla conclusione. «Ho parlato con l’ad della società, Albani, e mi ha confermato – dice il presidente di Amam Leonardo Termini – la definizione delle opere necessarie al ripristino, ma anche la necessità delle verifiche di funzionalità della rete. Se tutto dovesse andare per il verso giusto, potremo effettuare anche l’intervento di aggancio di Calatabiano senza fastidi». Accade che le opere di posa della nuova tubazione dell’acquedotto Fiumefreddo che dovranno mandare in soffitta i 4 tubi che da quasi due anni sostituiscono la condotta spazzata via dalla frana nel centro catanese, sono terminate. Per agganciare il tubo nuovo alla condotta occorreranno circa 48 ore, due giorni in cui l’acqua a Messina sarebbe potuta non arrivare con evidenti disagi. Ma se l’Alcantara fosse davvero funzionante in tempi brevissimi, durante quei due giorni, una parte dell’acqua che il Fiumefreddo potrebbe essere sostituita da quella dell’altro acquedotto.

«Ci diamo come tempo massimo la fine del mese per decidere – dice Termini – se attendere o confermare il piano principale». Ma quanta acqua Messina potrà comprare dalla società palermitana guidata dai francesi di Veolia con la Regione al 25%? La discriminante è il prezzo. Per 200 litri al secondo, durante la crisi del 2015, Amam spese 15.200 euro al giorno. Siciliacque staccò un fattura da oltre un milione di euro, vendendo il liquido ad un prezzo otto volte superiore ai costi di quello che arriva dal Fiumefreddo. Fornitura continua o solo quando necessaria?

Caricamento commenti

Commenta la notizia