Quei tre pacchi mimetizzati tra gli scogli per passare inosservati sino a quando la cautela lo imponeva. Ma l’incessante attività di prevenzione che i militari dell’Arma hanno posto in essere ormai da qualche tempo per prevenire il fenomeno dello spaccio e quindi del consumo di droga nell’arcipelago eoliano ha fatto saltare i piani degli ancora non identificati venditori.
Quei tre pacchi contenevano infatti ben 30 chilogrammi di hascisc pronti ad essere messi in circolazione nei locali più in voga delle varie isole dell’arcipelago. Avrebbero fruttato, fatto qualche calcolo, circa 300 mila euro. Insomma un bel “colpo” quello messo in atto dai carabinieri della Stazione di Vulcano che sotto le direttive del maresciallo Antonio Sottile hanno individuato la sostanza stupefacente in una cala della zona di Vulcanella, accessibile via mare, ma anche, seppur con difficoltà dalla terraferma. Il sequestro della sostanza stupefacente è avvenuto qualche giorno addietro ma, verosimilmente per esigenze investigative, non è stato reso ufficializzato neppure dal Comando provinciale. Non è escludo dunque che possano esserci ulteriori sviluppi nelle prossime ore. Del resto proprio qualche anno addietro, sempre a Vulcano gli uomini del maresciallo Sottile arrestarono due commercianti catanesi, padre e figlio che assieme a frutta e verdura, trasportavano marijuana.
A Milazzo nelle aree di imbarco delle navi e degli aliscafi, sia sui vari pontili delle isole eoliane, ormai da diverse settimane operano carabinieri anche in borghese per controllare viaggiatori sospetti con al seguito bagagli contenenti marijuana o altre sostanze. E proprio ieri alcune persone sono state fermate nella cortina del porto e condotte in caserma. Se ne saprà di più sicuramente domani.
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