Il centesimo Giro d’Italia che nella tappa Pedara-Messina di dopodomani attraverserà anche la riviera jonica messinese, passerà o no dai lungomari delle diverse cittadine che separano il comprensorio taorminese dal apoluogo peloritano? A sentire i sindaci di Santa Teresa di Riva, Furci, Roccalumera e Nizza, che hanno sottoscritto a tal proposito un documento congiunto, no. A leggere le tabelle degli organizzatori e le comunicazioni della Prefettura sì.
La querelle non è di poco conto e nasce per una questione di ordine pubblico: perché «il programmato passaggio dei ciclisti per il lungomare creerebbe sulla strada nazionale, che dovrebbe ospitare tutti i parcheggi dei residenti, e non e il doppio senso di marcia, seri e concreti problemi alla viabilità con gravi rischi per l’incolumità pubblica». Problema, questo, che i sindaci avevano evidenziato in Prefettura nella riunione che si è tenuta lo scorso 2 maggio.
I sindaci di Santa Teresa di Riva, Furci, Roccalumera e Nizza di Sicilia, pertanto, hanno deciso di «non confermare il percorso di gara così come programmato dagli organizzatori del Giro e di non concedere alcuna autorizzazione al passaggio dei ciclisti nel lungomare dei territori interessati». Suggeriscono quindi che il Giro passi dalla Nazionale, in caso contrario «si asterranno dall’adottare alcun provvedimento autorizzativo». Il documento è firmato da Gaetano Argiroffi, sindaco di Roccalumera, Giuseppe Di Tommaso, sindaco di Nizza, Sebastiano Foti, sindaco di Furci e Danilo Lo Giudice, vicesindaco di Santa Teresa di Riva (il sindaco De Luca, da parte sua, e di conseguenza, non ha firmato alcuna ordinanza di chiusura delle scuole, come invece accaduto in altri centri).
Un sasso in piccionaia, a pochi giorni dal passaggio della carovana rosa. Trasferire il doppio senso di circolazione sulla Nazionale con la sosta delle auto su un lato della carreggiata, non è una soluzione agevole, ma dal dire «che non si autorizzerà il passaggio sui lungomari» ce ne corre prima di tutto perché il passaggio del Giro sul lungomare con le telecamere della Rai al seguito sarebbe una occasione di promozione da non trascurare. Pertanto se per mezza giornata si crea qualche disagio sulla Nazionale, il gioco vale la candela. Si cominci col divieto di sosta sulla Nazionale, poi il resto verrà da sé. Ora si attendono le decisioni della Prefettura e degli organizzatori. Nelle precedenti edizioni quando il Giro è passato da queste parti, il suo habitat è stata la strada nazionale.
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