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Gli eroi silenziosi che hanno cambiato il corso della Storia

Gli eroi silenziosi che hanno cambiato il corso della Storia

«Ci lasciarono in sospeso per cinque interminabili ore. Attendevamo di conoscere la punizione. C’era chi non smetteva di camminare avanti e indietro, piangendo; altri stringevano tra le mani le foto dei propri cari. Era il 24 febbraio 1945». La testimonianza di Michele Montagano, l’ultimo dei 44 eroi di Unterlüss ancora vivente, oggi presidente vicario dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, è di quelle impossibili da dimenticare.

E non la dimenticheranno certo quanti ieri, a Palazzo dei leoni, hanno partecipato a quello che, parafrasando il titolo dell’iniziativa organizzata dall’Istituto La Farina-Basile, è stato un vero appuntamento con la Storia. La vicenda dei 44 Internati militari italiani che non esitarono a offrirsi di sostituire i compagni diretti alla fucilazione dopo essersi rifiutati di collaborare con i tedeschi. Il gesto colpì a tal punto gli ufficiali della Gestapo che alla fine si decise il loro trasferimento al campo di punizione-rieducazione al lavoro del AeKz Unterlüss. Tra questi eroi, anche tre messinesi, ai quali ieri finalmente è stato reso il giusto omaggio: Pasquale Campanella, Vito De Vita e Natale Ferrara. «Il silenzioso eroismo dei 44 di Unterlüss – ha spiegato Montagano – è stato la conclusione logica di tutta una vita sofferta negli Oflager della Polonia e della Germania indirizzata alla conferma e all’esaltazione del più puro patriottismo, alla difesa dell’onore della divisa, alla lealtà del giuramento dato, all’integrità della propria coscienza».

All’iniziativa, nel corso della quale si è esibito il coro “Pueri Cantores” accompagnato dall’orchestra scolastica “Vann’Antò”, hanno preso parte inoltre i familiari dei tre eroi messinesi, Caterina Campanella con la madre Caterina Pagano, Nando De Vita e Francesca Ferrara, e lo storico e giornalista Andrea Parodi, autore del libro “Gli eroi di Unterlüss. La storia dei 44 ufficiali internati militari italiani che sfidarono i nazisti”, scritto anche grazie al prezioso contributo di Ferrara, scomparso un anno fa: «Messina – ha sottolineato Parodi – scopre finalmente di avere tre eroi che meritano di essere ricordati dalla cittadinanza anche attraverso un luogo a loro intitolato. Ne ho discusso con l’assessore Alagna che valuterà le possibili soluzioni da adottare. Ho scritto questo libro – ha aggiunto – per ribadire l’importanza del valore della memoria». Che Michele Montagano non ha mai smesso di diffondere: «Mi auguro che le nuove generazioni si ricordino di noi per la scelta volontaria e traumatica che gli Imi hanno eroicamente operato contro il nazifascismo nella stessa terra di Germania».

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