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Messina, il giudice Felice Lima in Procura generale

Messina, il giudice Felice Lima in Procura generale

Messina

Verrà a Messina tra qualche settimana. E prenderà possesso del suo nuovo ufficio in Procura generale, come sostituto, il magistrato palermitano Felice Lima, che da molti anni è in servizio a Catania e negli anni ’90, quando arrivò in città, si occupò di parecchie tra le più importanti inchieste sulle commistioni tra mafia, massoneria e politica, tra cui quella sull’allora assessore ai lavori pubblici di Catania, Genovese, per concussione e concorso esterno all’associazione mafiosa, oppure quella sul caso Susinni.

Lima attualmente è giudice alla prima sezione civile del tribunale di Catania. È nato a Palermo nel 1960 e si è laureato a Milano alla Statale nel 1983 con il massimo dei voti e una tesi di Diritto processuale civile su “La condanna in futuro”, e una sottotesi di Diritto civile su alcuni aspetti problematici del contratto preliminare. Poi ha frequentato per due anni all’Università di Palermo un corso di perfezionamento post laurea in Diritto pubblico regionale.

Ha vinto il concorso per uditore giudiziario indetto nel 1984, e poi è stato nominato uditore nell’aprile del 1986. Il 2 dicembre 1987 ha assunto le funzioni al Tribunale di Siracusa, come giudice della sezione penale. Il 4 novembre 1988 è passato all’Ufficio istruzione penale, sempre a Siracusa.

Il 31 marzo del 1990 si è trasferito alla Procura di Catania come sostituto, e il 20 gennaio del 1993 si è trasferito al Tribunale etneo, assumendo le funzioni - che ancora oggi esercita - di giudice. Dal gennaio ’93 al settembre del 2004 è stato alla prima sezione civile, dal settembre del 2004 al settembre del 2014 alla quinta sezione civile, e dal settembre del 2014 ad oggi di nuovo alla prima sezione civile. Adesso cambierà città, e verrà a Messina come sostituti procuratore generale.

E dal Csm dopo questa designazione dovrebbero arrivare novità importanti nei prossimi giorni anche per altre due nomine, ovvero per coprire i due posti apicali, ormai vacanti da mesi, di procuratore capo e procuratore generale.

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