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Poste, il danno oltre la beffa E gli utenti non sanno più che fare

Poste, il danno oltre la beffa E gli utenti non sanno più che fare

A volerla pensar male sembrerebbe che “Poste Italiane” stia facendo di tutto per sbarazzarsi del settore del recapito visto che i cittadini, ormai esasperati da un servizio carente e lacunoso, preferiscono utilizzare sempre più spesso altre società o modalità di trasmissione delle comunicazioni.

E se nulla sembrano aver potuto fare esposti, lettere di reclamo, note in consiglio comunale e proteste agli sportelli, ogni giorno aumentano i casi di disservizio che, sempre più spesso, causano anche danni economici agli utenti.

Ieri, come già pubblicato, nuovi disservizi di corrispondenza a Messina erano stati lamentati anche dalla responsabile dell’Istituto delle Figlie del Divino Zelo di San Licandro, a poca distanza dall’Annunziata. Istituto che ha immediatamente contattato sia la V Circoscrizione che l'ufficio postale di via Olimpia. Le suore - come reso noto anche dal vicepresidente della V Circoscrizione Franco Laimo - hanno evidenziato il mancato recapito di bollette e tasse varie ed importanti comunicazioni ecclesiastiche da quasi venti giorni; l'istituto di San Licandro, infatti, è un importante centro di smistamento anche della corrispondenza con diversi istituti d’Italia ed esteri.

Mancata consegna di posta ormai da mesi - ad eccezione degli estratti conto inviati da Poste Italiane - viene anche segnalata dai residenti di alcuni condomìni di San Licandro dove il portalettere ormai non passa neppure più per consegnare le copie delle pubblicazioni in abbonamento.

Una ulteriore segnalazione giunge da via Maddalena dove un pensionato si è visto recapitare nei giorni scorsi un assegno circolare, inviato da una società fornitrice di servizi, quale rimborso per aver versato in bolletta più del dovuto. Peccato, però, che la società ha inviato la lettera nel mese di dicembre scorso e l’assegno - pena perdita del rimborso - scadeva il 15 gennaio, ovvero oltre un mese prima della reale consegna della missiva. Che, tra l’altro, era stata inviata per posta ordinaria quindi senza attestazione di ricevimento da parte del destinatario. Inutili, ovviamente, le proteste.

A Sperone, infine, un utente si è visto addebitare interessi di mora e ritardato pagamento sulla bolletta telefonica che, in realtà, non gli è mai stata recapitata. Anche in questo caso inutile protestare e tentare di avere una risposta da “Poste Italiane”, sempre latitante.

Tornando a San Licandro ieri una lettrice ha segnalato di aver ricevuto con notevole ritardo alcuni documenti inviati da un istituto di credito e di aver ricevuto solo adesso posta risalente a novembre e dicembre.

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