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Il Consiglio boccia la sfiducia
Accorinti resta sindaco

Il Consiglio boccia la sfiducia Accorinti resta sindaco

03.31 - L'Aula boccia la mozione di sfiducia, Renato Accorinti resta in carica: 5 astenuti (Barrile, David, Parisi, Pagano, Vaccarino), 23 favorevoli (Adamo, Amata, Consolo, Cantali, Carreri, Contestabile, Crifò, Crisafi, Cucinotta, Faranda, Gioveni, Mondello, Perrone, Rizzo, Russo, Santalco, Scuderi, Sindoni, Sorrenti, Sottile, Trischitta, Zuccarello, Interdonato), 10 contrari (Abbate, Burrascano, Caccamo, Cardile, De Leo, Fenech, Gennaro, Rella, Risitano, Iannello). Amadeo come annunciato ha lasciato l'aula prima della votazione. Decisiva la spaccatura in seno al Pd e le astensioni parziali dei "genovesiani"

È stata un’infinita giornata campale a Palazzo Zanca, andata avanti fino a notte inoltrata. La mozione di sfiducia, che avrebbe dovuto essere votata dai due terzi dell’Aula (27 consiglieri su 40), non ha raggiunto il “quorum”. E così il sindaco Renato Accorinti ha resistito all’assalto che gli era stato mosso dalla maggioranza consiliare. In realtà, i gruppi che avrebbero dovuto sostenere la “sfiducia” si sono presentati all’appuntamento decisivo divisi e lacerati, senza un vero progetto condiviso. Il caso più eclatante è quello del Pd, dove a pronunciarsi in favore della mozione è stata la capogruppo Antonella Russo, mentre gli altri tre consiglieri hanno disatteso il diktat arrivato dai vertici del partito. Divisioni anche all’interno di Forza Italia, del tutto isolato il capogruppo Pippo Trischitta mentre i “genovesiani” hanno scelto la strada dell’astensione. Il sindaco ha difeso con orgoglio il lavoro della Giunta, ha ringraziato anche gli ex assessori, ha chiesto scusa alla città per gli errori compiuti in questi anni e ha rilanciato il “patto di fine mandato”, anche con quei consiglieri che ieri avrebbero voluto sfiduciarlo

La cronaca della lunga seduta in aula

03.06 – Nonostante l'attenzione si mantenga a stento, prende la parola anche Gaetano Gennaro: “Tutte le posizioni assunte in Aula sono legittime, su molti punti non posso che essere d'accordo con i colleghi del mio gruppo consiliare, che vedono insufficiente l'azione amministrativa ad oggi. Ritengo che nel momento in cui la mozione è stata presentata, in quel momento storico un fondamento ce l'aveva e devo registrare che mentre le prime firme apposte giungevano in un certo momento contigente, tutto il resto del percorso è stato frutto di questioni personali che nulla hanno a che fare con un disegno politico che può portare ad un avvicendamento rispetto all'Amministrazione odierna. Ci sono delle regole del gioco e chi vince le elezioni è legittimato a governare”

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03.02 - E' il turno di Ivana Risitano (Cmdb): “Accorinti non ha avuto stampelle, i voti sono per la città non per l'Amministrazione. Questo sindaco viene offeso continuamente eppure è li ad ascoltare. Non è affidabile chi vuole riconsegnare la città ai commissari, chi gli chiede discontinuità con il passato ma poi si è avvinghiati ad antichi sistemi. Sono stati gettati dei semi che indipendentemente da stasera, fioriranno”

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02.45 - Fabrizio Sottile giudica "senza capo, ne' coda" la mozione perché "senza un'alternativa politica". Poi aggiunge: "Sono amareggiato perchè il mio bilancio di questa Amministrazione non è positivo, ma portare in aula una mozione di sfiducia è un fallimento per il Consiglio e per la Giunta, voterò la sfiducia soprattutto perchè il sindaco ha fallito da un punto di vista umano, ha fallito nel ruolo di pacificatore, nel gestire i rapporti con il Consiglio non ha mai speso una parola di pace. Se un sindaco fallisce sul proprio terreno, come faccio a dargli fiducia?"

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02.33 - Pietro Iannello vota No alla sfiducia: "L'atteggiamento del sindaco è stato poco corretto nei confronti dei consiglieri, avrebbe dovuto mantenere stile ed eleganza confacenti a un'istituzione, le condizioni della città non sono migliorate, io non voglio darle alibi, per quanto mi riguarda può continuare a governare e mi auguro che venga giudicato a fine mandato per quanti punti del suo manifesto elettorale ha portato a termine"

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02.21 - Simona Contestabile è piccante al punto giusto: “E' sembrata una raccolta punti del supermercato, una mozione forse anacronistica che presta il fianco al sindaco Accorinti, dandogli la possibilità di indossare le vesti migliori, quelle della vittima sacrificale. Il mio silenzio è stato politico, rispettoso per i cittadini di Messina. Né una poca chiarezza nelle idee e neppure una moneta di scambio. Un atteggiamento volontario perché non ho condiviso chi ha cambiato più volte idea tra sì e no, per capire se il loro voto avrebbe inciso. Questa mozione ci ha dato la possibilità di dirci tutti in faccia, anche all'interno dei singoli gruppi. E ammettere che forse qualche mancanza c'è stata anche in Consiglio. Ad Accorinti va riconosciuta un'inadeguatezza comportamentale e politica, carenze nei rapporti istituzionali. L'onestà non è tutto per amministrare la città tant'è che ha dovuto cambiare cinque assessori”

02.08 - Maurizio Rella di Cambiamo Messina dal Basso: "Vinca Messina, lavoriamo tutti per il bene della città"

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01.50 - Riprendono i lavori, la Sindoni conclude il suo intervento: "Voto Sì per mettere fine a questa porcheria di Amministrazione"

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01.30 - Attimi di tensione durante l'intervento di Donatella Sindoni, beccata dal pubblico che in parte si gira di spalle. Battibecco anche tra Pippo Trischitta e Cecilia Cacamo. Sospensione dei lavori e spettatori invitati a lasciare l'aula dalla presidente Emilia Barrile, che con un gesto di stizza abbandona a sua volta il Consiglio. Intanto Giuseppe Santalco annuncia che voterà Sì, non convinto dalle parole del sindaco Accorinti

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00.59 - Daniele Zuccarello vota Sì però non fa a meno di spunti critici nei confronti dei colleghi: "Ho notato una corsa a firmare la sfiducia probabilmente nata dagli interessi politici di qualcuno o da azioni per tenere sotto scacco la Giunta. Ho il dubbio sulle reali motivazioni di alcuni sulla mozione. Se noi mandiamo a casa quest'Amministrazione gli facciamo un assist, lasciamoli soli a governare questa città e dimettiamoci tutti, senza dargli alibi"

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00.51 - Cecilia Caccamo porta in Aula il blocco di firme raccolte nei giorni scorsi a sostegno del sindaco Renato Accorinti, per proseguire il mandato: "Quando in oltre 47 mila scelsero Accorinti, sposarono quel programma, ma sposarono molto di più. Anche Messina ha avuto la sua rivoluzione, con l'arma più bella, quella della democrazia. Un'entusiamante rinascita dall'apatia, una nuova consapevolezza dell'impegno nella cosa pubblica. Il passare dalla delega alla partecipazione. La strada fin qui percorsa è stata in salita, siamo stati chiamati a scalare a mani nude una parete rocciosa partendo dall'abisso. Sono ancora moltissime le criticità, l'esperienza amministrativa si può acquisire col tempo. Abbiamo rimosso le macerie, abbiamo iniziato ad arare un terreno arido e a seminare"

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00.31 - Nicola Cucinotta annuncia il suo Sì, da firmatario: pioggia di polemiche sulle disfatte che avrebbe prodotto l'Amministrazione. E lungo elenco sui punti del programma non rispettati

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00.19 - Altro assist all'Amministrazione è arrivato da Claudio Cardile del Pd che, contrariamente alla linea di partito, ha annunciato il suo No alla sfiducia. "Questo non è un atto da valutare con leggerezza, sono necessarie motivazioni fondate e valide per dire sì, ho riflettuto a lungo e ascoltato tutti, anche quelli che volevano convincermi con motivazioni avulse da quella che è la mia concezione di politica, io sono estraneo a queste macchinazioni e mi sono accorto che c'è una politica che vuole fare fuori il sindaco scarso, ma onesto. La politica messinese, infatti, in passato non ha spiccato per essere stata al servizio dei cittadini, io in questa scelta rivendico libertà e autonomia. Il mio giudizio sull'amministrazione è negativo, ma c'è chi non si accorge che si sta trasformando Accorinti in un martire, in questo momento la maggioranza dei cittadini vuole che Accorinti continui il mandato. Io mi chiedo comandano i partiti o i cittadini?"

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00.09 - Per SiAmo Messina parla Piero Adamo: "Nel settembre 2015 presentai un documento politico sulla sfiducia, sperando che potesse iniziare un dibattito. Tocca diversi temi trattati in quel documento, tra i quali i servizi sociali e i rapporti con l'autorità portuale, il turismo e la cultura". Dopo una cronaca delle delusioni e varie bacchettate, si arriva alla conclusione: "Siete stati eletti sulla spinta di una grande voglia di cambiamento, ma quella spinta è stata vanificata dalla presunzione del sindaco e di qualche assessore, non tutti. Lei, sindaco, ha avuto la capacità di dividere la città, che è lacerata. Ha agito da pacifinto, ponendosi come unici portatori del bene. Lei è il sindaco che toglie i tornelli e mette tre porte tra lei e la città. Doveva fare quelle scelte forti che i partiti non avrebbero fatto"

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23.46 - La conferenza dei capigruppo avrebbe deciso dopo una breve riunione di non fare intervenire gli assessori, come invece aveva richiesto il sindaco, per esclusive ragioni temporali. Intanto Carlo Cantali (Felice X Messina) attacca: "Gli annunci sbandierati sono inattuabili"

 

23.16 - Pippo De Leo del Gruppo Misto giustifica il suo No alla sfiducia affermando: "La gente si chiede come facciano a sfiducia questo sindaco quelli che non hanno sfiduciato Giuseppe Buzzanca, che se n'è fregato della città per andare a fare il deputato regionale, i miei sostenitori mi chiedono di non staccare la spina a questa Amministrazione. Sulla mozione si stanno facendo tanti giochi politici, ma io non sono d'accordo a fare inciuci sulla pelle dei cittadini". Sospensione dei lavori d'aula per una riunione dei capigruppo

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23.01 - Parola ai consiglieri non capigruppo. Il primo che interviene è Libero Gioveni (Udc): "Per i miei principi cristiani sono contro l'Eutanasia, ma per un malato terminale come voi non si può fare altro che staccare la spina, anche se avrei preferito portare avanti un cammino congiunto tra Amministrazione e Consiglio"

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22.31 – Verso il Sì la capogruppo del Pd, Antonella Russo: “O stasera si vota la mozione, o si tirerà a campare. E' lungo l'elenco di tutti quelli che strada facendo hanno lasciato la sua esperienza, adesso si stringono accordi con i diavoletti della malapolitica pur di restare al posto. Perfino la riunione con i presidenti di quartiere per il decentramento è stata fatta per giocarsi un'altra carta. Dire che i conti sono risanati è come bestemmiare in un santuario. Ci dica dov'è il previsionale, non abbiamo rispettato nulla del piano decennale, nessuno le ha dato ascolto sul piano trentennale che non sarà mai realtà. Parlare delle Partecipate è peggio che andar di notte, a partire dalla mancata istituzione della Multiservizi su cui puntavate tutto”

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22.02 – Il capogruppo del Pdr-Sicilia Futura, Nino Carreri: “Sin dal primo giorno abbiamo dato fiducia a questa Amministrazione pur non avendola votata, possiamo affermare che nell'interesse della città abbiamo atteso il rodaggio, siamo stati disponibili a dialogare sulle cose più controverse come la Tares, quello è stato il periodo di maggiore collaborazione con sindaco e giunta. Noi dalla sfiducia non abbiamo niente da raccogliere, perchè la semina l'ha fatta lei, le vogliamo dire che ha seminato per sé e non per la città. Questa mozione è il frutto del fatto che ha seminato spine”

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21.39 – Dura quasi quaranta minuti l'affondo del primo cittadino Renato Accorinti che tende la mano al Consiglio ma non lesina risposte anche accese a chi precedentemente lo aveva attaccato: “Vorrei che si potesse andare avanti, perché bloccare l'Amministrazione è una punizione pesante, necessaria quando vi sono infiltrazioni mafiose, connivenze o qualcuno che ruba. Non pensiamo di trovarci in questa posizione”. I risultati a suo dire non mancherebbero: Palagiustizia bis, sgombero della tendopoli del PalaNebiolo, sistemazione dei bilanci anche grazie al contributo dell'ex assessore Luca Eller, Masterplan, Svincoli, crescita della differenziata, risoluzione derivati. “Ho chiesto scusa quando abbiamo sbagliato, mi piacerebbe che l'Aula ci aiutasse a farne meglio. Credo che per risollevare questa città ci vogliano decenni, non anni, se dovessimo rimanere spero di poterlo fare insieme, altrimenti buona fortuna a tutti”

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20.58 – Commosse ma determinate le parole della capogruppo di Cambiamo Messina dal Basso, Lucy Fenech: “C'è gente che ha firmato anche dagli ospedali per sostenere questa Amministrazione, noi vogliamo che abbia la possibilità di continuare a lavorare per la città. Non ha tradito il programma elettorale, forse non c'è stata la rivoluzione sperata perché abbiamo capito quanto è difficile guidare una città come questa. Ma non ha mai tradito il programma, tutto quello che è stato fatto, è stato nel solco di quel programma. Anche le Circoscrizioni hanno voluto fare un documento, quattro presidenti su sei, più i consiglieri della quarta Circoscrizione. Credo che siano istituzioni molto importanti, a contatto con i cittadini. Abbiamo il diritto e il dovere di concludere i cinque anni, perché lo hanno deciso i cittadini, ce lo hanno chiesto"

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20.12 – Attacco frontale del capogruppo di Forza Italia, Pippo Trischitta: “Sarei tentato di cambiare e di votare No, solo per vedere questi famosi 300 milioni del Masterplan. Si parla tanto di onestà, ma io sono consigliere dal 2003 e posso dire di aver fatto cose che il sindaco non ha fatto. Ad esempio ho rinunciato al telefonino, non ho mai usato l'utenza del Comune. Felice Calabrò ha perso per 58 voti, ora dico, è onesto che Accorinti dica di dimezzare le indennità dei consiglieri e poi non lo fa e magari quella dichiarazione è stata decisiva per vincere le elezioni? È onesto che abbia speso il doppio dei sindaci precedenti? Che non vada al ministero ma vada a compleanni o campeggi? E' stato fatto un accordo per eliminare la Panarello e inserire la Ursino, a costo di molti progetti per la scuola. Il primo cittadino non può il giorno attaccare Genovese e Franza e di notte prendersi le sponsorizzazioni. Tutto quello che si è fatto in questa città lo si è fatto coi fondi Tasi e quindi col consiglio comunale, vedi piazza Cairoli, i tombini e le strade. Siamo stati noi a mettere i fondi anche per le mense dei poveri. E lei sarebbe il sindaco degli ultimi...”

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19.45 - Dal capogruppo di Progressisti democratici Giuseppe Santalco arriva una sorta di appello a sorpresa: "Proprio per fugare ogni dubbio e dare contezza al richiamo del sindaco e della giunta che si sono detti disponibili a patto di fine mandato, occorre valutare come dare contezza e forma a questa sorta di collaborazione. Non vorremmo sia l'ennesima foglia di fico di questa Amministrazione. Siamo all'epilogo finale, sono convinto al dialogo e ad apertura di credito e ciò facendo anche violenza a mia determinazione di votare fiducia. Se il sindaco in maniera chiara ed incontrovertibile non riterrà di instaurare costante dialogo col consiglio, allora come consigliere e come uomo avrò coscienza a posto di aver percorso tutte le strade e sfiducia rimarrebbe l'unica percorribile"

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19.33 - Tre astensioni, quella di Benedetto Vaccarino (Grande Sud) che parla anche a nome di due colleghi: "Questo momento storico è il meno opportuno per la sfiducia, il commissario sarebbe il danno peggiore. I sottoscritti, parlo anche a nome di David e Pagano, siamo contrari alla sfiducia, ma chiediamo un cambio di passo amministrativo, a partire dall'attenzione alle periferie e rifiuti. Altri invece preferiscono un accordo calato dall'alto su un candidato sindaco, già assessore regionale. Nel 2018 non ci saranno più scusanti e alibi"

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19.15 – Un altro No è quello di Pio Amadeo di Sicilia Democratica, critico sull'operato ma convinto “di non cadere nel tranello”. Il suo pensiero rivolgendosi ad Accorinti: “Non le concederò nessun alibi, di sentirsi vittima, io voglio che lei vada sino a fine mandato e affronti i i cittadini di Messina su ciò che ha fatto, ma soprattutto sulle tante cose che non ha saputo fare. I martiri veri sono i cittadini, che si sono fidati di lei aspettando un cambio di rotta, ritrovandosi un rivoluzionario senza rivoluzione, pieno di simboli e programmi ad effetto. La sua fiducia è nella scarsezza altrui, se ci fossero stati davvero i partiti lei sarebbe già tornato a correre all'ex Gil. Non possiamo permetterci salti nel buio, invito le forze sane della città a farsi avanti e scendere dall'aventino, per concorrere insieme a chi ci sta a rendere Messina una città in cui sia possibile far crescere i propri figli. Non voterò una sfiducia masochista, uscirò dall'aula”

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18.45 – Dopo tre SI dichiarati arriva il primo NO, che è quello di Carlo Abbate del Gruppo Misto: “Solo il popolo deve decidere se un'Amministrazione è riuscita nel suo intento. Sento parlare di tanti obiettivi non raggiunti, forse è vero anche, ma si ignora che spesso sono difficilissimi. Se ci fosse chi, con la bacchetta magica, sarebbe in grado di proporre soluzioni risolutive direi subito Renato suggiti da seggia e diamo spazio a chi in un giorno toglie i rifiuti dalle strade o sposta l'acquedotto. Il punto non è quanto non fatto, ma le critiche da che pulpito arrivano...”. Standing ovation dai sostenitori della Giunta presenti sugli "spalti"...e lavori nuovamente sospesi. La chiusura: "Le cose buone vadano avanti, dopo di che per quest'anno ci si riunisce, si crea un programma e si entra nel merito delle ambizioni"

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18.31 – Prende la parola la capogruppo di Fratelli d'Italia, Elvira Amata: “Questo Consiglio ha tolto spesso le castagne dal fuoco all'Amministrazione, votando bilanci e salvando gli stipendi della Partecipate. Il trasporto pubblico è uno dei pochi risultati positivi che non serve a coprire però tutti gli altri fallimenti”

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18.29 - Al rientro dalla sospensione interviene la capogruppo di Ncd, Daniela Faranda: “Qui nessuno ruba? E' normale, è un pre-requisito. Nei confronti di questo Consiglio non avete rispetto, con senso di responsabilità abbiamo votato atti che vi permettono di rimanere incollati alle sedie. Contestiamo l'assenza di visione strategica della città, manifestata nella disintegrazione dell'ufficio programmi complessi. Avete fatto la pista ciclabile in Centro mentre latitano le manutenzioni e la segnaletica. E adesso vi approssimate a godere dei progetti avviati da altri. La sfiducia non è all'uomo, che rispettiamo, a differenza di quanto lei ha fatto con noi. Non ha saputo essere il sindaco di tutti o forse non ha potuto”. Chiusura con un elenco delle incompiute

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17.55 - Sospensione di cinque minuti dei lavori dopo alcuni ululati di disapprovazione dagli "spalti" nei confronti di Rizzo

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17.45 - Dopo una breve relazione della presidente Emilia Barrile che si è soffermata sull'assenza di dialogo e l'abbandono delle periferie, il primo a prendere la parola è il capogruppo di Centristi per la Sicilia, Mario Rizzo, tra i primi proponenti dell'atto di sfiducia, profondamente critico sull'operato della Giunta: tra le principali carenze sottolineate l'assenza di programmazione politica, la mancanza di cicliche relazioni annuali e di collaborazione con l'Aula. Nella sostanza "il primo cittadino si è limitato a spot e slogan, la città ha bisogno d'altro"

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17.35 - Dalla Giunta schierata spicca l'assenza dell'assessore Daniela Ursino, mentre l'ex assessore al Bilancio Luca Eller, recentemente defenestrato, siede tra i banchi dei giornalisti

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17.29 - Al via la seduta straordinaria sulla sfiducia alla Giunta Accorinti. Il segretario generale Antonio Le Donne procede con l'elenco, presenti 39 consiglieri: Pagano, David, Mondello, Perrone, Consolo, Rizzo, Gioveni, Amata, Scuderi, Adamo, Faranda, Santalco, Crifò, Parisi, Fenech, Abbate, Gennaro, Contestabile, Sindoni, Cardile, Russo, Vaccarino, Sorrenti, Rella, De Leo, Cucinotta, Sottile, Crisafi, Carreri, Interdonato, Caccamo, Risitano, Zuccarello, Trischitta, Cantali, Barrile, Iannello, Burrascano, Amadeo. Assente solo Rita La Paglia

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16.30 - Consiglieri della IV Circoscrizione: "Valutino i cittadini, non il consiglio comunale" - A pochissimo dall'avvio dei lavori d'Aula sulla sfiducia all'Amministrazione Accorinti sono intervenuti Santino Bonfiglio, Renato Coletta, Piero Caliri, Maurizio Guanta, Nicola Lauro, Raffaella Lombardo, Alessio Mancuso, Marco Marchetti, Placido Smedile e Nino Vitanza: "Anche se non interpellati, riteniamo politicamente scorretto per la nostra città interrompere oggi, a circa un anno di distanza dalla fine del mandato, il percorso naturale di una Giunta legittimamente eletta dai cittadini. Si eviti in ogni modo la riconsegna della città ad un commissario perché sarebbe solo l'ennesimo salto nel vuoto per la città di Messina"

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