Chiamiamolo spiraglio, quello che si è aperto stamattina. I lavoratori di Messinambiente sono rimasti in presidio in questi giorni per aspettare questa notizia. La proposta di delibera di costituzione della nuova Società , la Messinaservizi, successore designato della partecipata di via Dogali, sarà discussa in aula lunedì prossimo alle 11,30 in consiglio comunale.
Un piccolo passo in avanti in una vicenda che prosegue in parallelo con la mozione di sfiducia e dalla quale ha rischiato di essere fagocitata.
Ieri alla conferenza dei capigruppo sembrava tramontata la possibilità che la discussione in aula potesse avvenire prima dello sfiducia day. La richiesta arrivata dalla Giunta per una seduta straordinaria del consiglio, non era motivata e la presidente Barrile aveva dovuto posticipare l'appuntamento al prossimi settimana.
Poi, in serata, mentre i lavoratori erano sempre in presidio a Zanca e meditavano di aumentare il livello della protesta, la situazione è cambiata.
Il sindaco ha ripresentato la richiesta di una seduta straordinaria, stavolta, allegando almeno tre buone motivazioni.
Messinaservizi diventa una questione di scadenze.
Entro il 15 di questo mese se non sarà affidata dalla Srr il servizio di raccolta e smaltimento ad un ente gestore, la regione, in base all'ultima ordinanza, dovrebbe inviare un commissario. Fra le motivazioni anche la scadenza dell'udienza del tribunale fallimentare di Messinambiente fissata per il 22 febbraio, impone al socio Comune di Messina di arrivarvi con una prospettiva societaria migliore di quella attuale. E infine c'è sempre la mozione di sfiducia a fare da spada di damocle su un procedimento che, se ripreso da un commissario, sarebbe clamorosamente rallentato.
Alla luce di tutto questo, ecco la decisione di prima mattina della presidente Barrile che, anche senza passare dalla capigruppi l'ha calendarizzata per lunedì alle 11,30.
Quella seduta, che potrebbe anche proseguire il giorno successivo, potrebbe essere la prova generale della mozione di sfiducia di 48 ore dopo.
Nel pubblico ci saranno i lavoratori e sindacati, in aula, 40 consiglieri – ma è scontato che saranno molti meno – alle prese con la decisione sulla nascita di una società da 550 dipendente e che dovrà gestire fatturati da 50 milioni annui. In aula non tutti sono pronti a dire Sì. Lunedì o martedi', sarà una conta sul filo di lana.
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