«Esprimo la mia vicinanza politica, istituzionale e di amicizia al sindaco Renato Accorinti, per il momento difficile che sta vivendo». In soccorso alla giunta comunale di Messina, come era stato preannunziato nei giorni scorsi, arriva il sindaco di Napoli Luigi De Magistris: «Accorinti è una persona che apprezzo e stimo per le qualità umane prima ancora che politiche. Da sindaco di Napoli gli invio un abbraccio con l’invito a non mollare».
Non è casuale il messaggio che De Magistris ha rivolto al suo collega della città dello Stretto. E si collega a una recente dichiarazione dello stesso Accorinti: «Dicono fin dal primo giorno che siamo stati sempre isolati, che la mia amministrazione non ha legame con alcuna forza politica, ma c’è un movimento nazionale di “democrazia dal basso” che sta crescendo e che cambierà il Paese». È la Rete nazionale dei sindaci, quello stesso soggetto di cui ha parlato De Magistris all’indomani della sua clamorosa (in termini di consensi, oltre il 60 per cento) rielezione: «Mi auguro di costruire reti di città con esperienze che vedono nell’autogoverno e nell’autodeterminazione il modo di fare politica. Serve una Rete di sindaci che chiedono più autorevolezza da parte dell’Anci nei confronti del Governo nazionale e delle Regioni».
È in quest’ottica politica, dunque, che Accorinti si sta muovendo, qualunque sarà l’esito della mozione di sfiducia. Intanto, però, il sindaco deve tentare di risolvere il nodo immediato, quello relativo alla casella rimasta vuota dell’assessorato al Bilancio, dopo le dimissioni di Luca Eller Vainicher. Ma non solo. Diventa sempre più assordante, ed eloquente, il silenzio di questi giorni da parte dell’assessore alla Cultura Daniela Ursino. A chi l’ha contattata, ha detto semplicemente «Sono in stand-by», il che equivale a una pausa di riflessione su quanto accaduto nelle ultime settimane. Daniela Ursino ha lavorato in modo straordinario, portando tutto il suo entusiasmo ma anche le competenze in un settore che era stato guidato da un esimio docente universitario, il prof. Tonino Perna, il quale, però, scontando l’assenza di risorse finanziarie, non era riuscito a realizzare i propri progetti. Ma la Ursino è stata sempre vista, un po’ come Eller Vainicher, come un corpo estraneo dall’ala movimentista che sostiene Accorinti. Apprezzata da gran parte del consiglio comunale, l’assessore alla Cultura è stata criticata ed osteggiata apertamente da vari esponenti di Cambiamo Messina dal basso che hanno sempre manifestato al sindaco la propria contrarietà al suo ingresso in Giunta. Dopo l’iniziativa di piazza Unione europea di domenica scorsa, Daniela Ursino si è chiusa nel più assoluto riserbo e c’è chi dà per scontato il suo congedo a breve, probabilmente prima del voto della mozione di sfiducia (che dovrebbe svolgersi tra il 13 e il 15 febbraio). Il sindaco ha sempre lodato pubblicamente l’operato di Daniela Ursino, ma è possibile che adesso prevalga la spinta movimentista. E si sussurra di un imminente ingresso nell’esecutivo comunale della consigliera Ivana Risitano, che lascerebbe il posto al primo dei non eletti, il fotografo Enrico Di Giacomo.
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