Un anno di reclusione per i tre ambulanti accusati d’aver picchiato in piazza Duomo, il 14 agosto scorso, il commissario Biagio Santagati, responsabile del nucleo annona e decoro della Polizia municipale, e gli agenti Cosimo Peditto e Daniela Cipitì. Il giudice monocratico Rosa Calabrò ha condannato con il rito abbreviato Alfio Musumeci, Arturo Coglitore e Francesco Garufi, che erano stati sorpresi a vendere merce in aree non autorizzate ma che non avevano accettato la multa e il sequestro della merce e dopo un’escalation di tensione avevano aggredito i tre vigili urbani messinesi che facevano solo il loro dovere. Il giudice ha dichiarato i tre responsabili dei reati ascritti, condannandoli anche a pagare le spese processuali.
La pena è stata sospesa per Alfio Musumeci e Francesco Garufi ai quali è stata di conseguenza revocata la misura cautelare del divieto di dimora e quindi d’ambulantato a Messina cui erano stati sottoposti. I tre ambulanti catanesi sono stati altresì condannati al risarcimento dei danni in favore delle parti civili costituite, da liquidarsi in separata sede, e al rimborso delle spese di giudizio sostenute dalle stesse. Queste ultime liquidate in 2.000 euro per le parti civili Santagati, Peditto e Cipitì e in 1.500 euro per la parte civile Comune di Messina. L’Amministrazione di Palazzo Zanca è stata rappresentata dall’avvocato Rina Frisenda. Come si ricorderà, lo scorso 14 agosto, era un sabato mattina, i tre ambulanti etnei avevano aggredito i tre vigili urbani – il commissario Biagio Santagati, gli agenti Cosimo Peditto e Daniela Cipitì – “rei” di averli multati in piazza Duomo sequestrando la loro merce abusivamente disposta lungo la via San Giacomo.
Durante il procedimento per direttissima il pubblico ministero aveva sottolineato come l’aggressione dei tre vigili, avvenuta dopo il sequestro di circa 300 chilogrammi di merce – tra giocattoli e biscotti – fosse stata grave nelle sue modalità così come per le prognosi riportate dalle vittime: 20 giorni per Santagati (una costola incrinata e contusioni a un ginocchio) e Peditto, ferito al volto e al torace, 5 giorni per l’agente Cipitì, contusa ad un braccio. La difesa dei tre venditori ambulanti etnei si era invece soffermata sul contesto dei fatti. Alla reazione rabbiosa avrebbero concorso lo stress di un lavoro difficile e aleatorio, il caldo torrido della mattinata e – secondo la difesa – un presunto atteggiamento da “sceriffo” di un vigile. Nel corso del procedimento è emerso che non si trattava del primo “confronto” tra la squadra annona e gli ambulanti catanesi che avevano sistemato in piazza Duomo, e nelle sue adiacenze, la copiosa mercanzia.
«Eravamo passati da lì sia di giovedì che di venerdì – ha ricordato Santagati – ed avevamo detto di togliere quella merce posizionata in aree esterne a quelle in concessione, in particolare davanti alla Banca Antonello, laddove ostruiva la via San Giacomo. Noi non siamo sceriffi e sappiamo che si tratta di gente che deve mangiare: la prima volta parliamo e diciamo che una cosa non si può fare, la seconda volta lo stesso: la terza volta passiamo all’azione».
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