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A Messina referendum a rischio!

A Messina referendum a rischio!

Nonostante i suoi circa 1800 dipendenti, Palazzo Zanca rischia di non avere personale per allestire i seggi elettorali in vista del referendum del prossimo 4 dicembre. Non si tratta di una barzelletta, ma di un rischio concreto. L’Ispettorato del Lavoro, lo scorso ottobre, ha sospeso gli otto dipendenti comunali tradizionalmente impiegati nella manutenzione e nell’allestimento dei seggi per le consultazioni. Approfondendo i controlli dopo la chiusura della scuola “Castronovo”, gli uomini guidati da Gaetano Sciacca hanno, infatti, scoperto che gli otto dipendenti comunali non avevano mai effettuato visite mediche né corsi di formazione e così ha messo nero su bianco la sospensione dal servizio, intimando al Comune di regolarizzare la loro posizione. All’inizio il provvedimento di Sciacca sembrava un ostacolo facilmente superabile dai vertici di Palazzo Zanca anche attraverso un interpello interno tra gli altri dipendenti, ma quella che il Comune aveva considerato una “passeggiata di salute” non si è rivelata tale, tanto che, ancora oggi, non è stata trovata una soluzione. Al primo interpello interno, infatti, nessuno dei dipendenti delle categorie A e B in forza al palazzo municipale ha manifestato la propria disponibilità.

E così la strategia adottata dall’assessore Sebastiano Pino, che detiene la delega alla Sicurezza sui luoghi di lavoro, è stata quella di sollecitare il segretario generale-direttore generale Antonio Le Donne, competente in materia, a disporre al più presto visite mediche e corsi per gli otto impiegati. Ma si sa, la celerità è una dote con cui la burocrazia di Palazzo Zanca ha poca confidenza. A tal punto che lo svolgimento delle visite mediche e la formazione, obbligatorie ogni anno per legge, non saranno completate prima del prossimo 23 novembre, fuori tempo massimo per adempiere a regola d’arte alle attività di manutenzione delle aule scolastiche e, quindi, al regolare allestimento dei seggi. Appena qualche giorno fa, lo scorso 9 novembre, con l’acqua alla gola, il Comune ha persino deciso di invocare l’aiuto della Città metropolitana e, “nell’ottica della collaborazione tra enti”, l’Ufficio di gabinetto del sindaco ha chiesto all’ente di corso Cavour personale e mezzi. L’ex Provincia ha risposto, per vie brevi, che poteva mettere a disposizione del Comune solo un operaio e due manutentori, un “team” insufficiente per allestire le circa 230 sezioni elettorali di Messina. E così è arrivato anche il secondo interpello interno. Con una nota dello scorso 11 novembre il segretario generale Antonio Le Donne ha invitato tutti i dirigenti comunali di Palazzo Zanca a “precettare delle unità di personale da adibire ai compiti attinenti all’allestimento dei seggi elettorali” e la disponibilità del personale dovrà essere assicurata in tempi brevi e “tempestivi”. Della negligenza e dell’indolenza con cui il Comune ha affrontato la questione, dalle visite mediche dei dipendenti al reclutamento di sostituti, passando per la formazione, è già al corrente la Prefettura di Messina che, da tempo, tiene gli occhi puntati sulla questione.

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