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Morte Ilaria Boemi, per i due imputati sì al rito abbreviato

Morte Ilaria, Triscari resta libero

In quell’aula di giustizia sfileranno alcuni ragazzi per raccontare tutto quello che sanno. E poi si farà una nuova perizia medico legale, prevalentemente sulle “carte” delle indagini. Ecco le novità di non poco conto emerse ieri all’apertura del secondo processo per la vicenda di Ilaria Boemi, la sedicenne morta il 10 agosto dello scorso anno sulla spiaggia del Ringo, stroncata da una dose di Mdma, una droga sintetica, mentre si trovava sulla spiaggia a ridosso del litorale del rione Ringo.

In questo troncone che si sta celebrando davanti alla seconda sezione penale del tribunale presieduta dal giudice Mario Samperi, sono imputati con una serie di accuse diversificate il 40enne Piero Triscari e il 32enne Giuseppe Restuccia.

Triscari quella sera si trovava con la ragazza e con una coetanea di Ilaria; la Procura gli contesta di non aver chiamato tempestivamente i soccorsi ed anche di abusi sessuali nei confronti di minorenni, mentre a Restuccia l’accusa contesta di aver ceduto hashish e marijuana a minorenni oltre alla droga che, dopo vari passaggi, fu ceduta a Ilaria.

Al termine della lunga udienza di ieri e dopo alcune camere di consiglio dei giudici, il quadro è chiaro e dopo l’udienza di passaggio già fissata per il 9 novembre, il processo entrerà nella sua fase dibattimentale vera e propria.

I giudici hanno infatti accolto le richieste dei difensori dei due imputati, Salvatore Stroscio, Giuseppe Carrabba e Fabrizio Cosentino, di accedere al rito abbreviato “condizionato”, ovvero con alcuni mezzi di prova in aula. Per Triscari per esempio il suo difensore ha chiesto di sentire le ragazze che sono state vittime degli abusi sessuali e un amico che ha raccolto le loro confidenze, mentre per Restuccia si darà corso ad una nuova perizia medico legale e tossicologica, che sarà eseguita dal prof. Alessio Asmundo (l’udienza del 9 è proprio per l’affidamento dell’incarico), questo per capire meglio la correlazione tra l’assunzione della droga e l’effetto della commistione con le bevande assunte.

Ma c’è dell’altro anche dalla parte dell’accusa. Il pm Stefania La Rosa, che a suo tempo seguì le indagini sulla tragedia, ha modificato una delle imputazioni a carico di Triscari, ovvero da “omissione di soccorso” ad “abbandono di persona incapace”. E per questa modifica i giudici hanno deciso, solo per questa parte specifica, lo stralcio e la classica “restituzione degli atti al pm”, per consentire una nuova chiusura delle indagini preliminari.

Un anno fa furono gli investigatori della Squadra mobile a fare piena luce sul decesso di Ilaria Boemi. Ai domiciliari finì la presunta pusher, Gaia Auteri, una giovane di 18 anni. Furono poi individuate altre due ragazze coinvolte nella vicenda. E vennero a galla altri indizi a carico di Triscari, accusato di violenza sessuale in ben due occasioni, nei confronti di due amiche di Ilaria, una delle quali si trovava in spiaggia coi due quella notte di agosto. (n.a.)

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