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Un anno fa il crack a Calatabiano

Acqua, iniziati i lavori a Calatabiano

Quando l'acqua sgorga regolarmente dai rubinetti è come se nessuno ci pensasse a come giunge in città. Altrimenti non si giustificherebbe l'intero anno già trascorso da quando una frana ha seriamente danneggiato la condotta che rappresenta la principale fonte di approvvigionamento idrico. Solo nei giorni in cui un rogo ha danneggiato il by pass o si sono verificati altri guasti di minore entità, il problema, quello serio, riesplode. Ma poi quando l'acqua riprede a sgorgare, tutto torna a tacere. Un fatto così importante avrebbe invece dovuto togliere il sonno a quanti sono chiamati a risolvere problema così grave ed invece, si è arrivati quasi al giorno del primo anniversario. A quel 25 ottobre del 2015 che per i messinesi ha segnato l'inizio della più lunga crisi idrica del dopo guerra. I più sfortunati, hanno visto rimanere a secco i rubinetti di casa per ben 23 giorni. Fino a quando un by pass temporaneo è stato collocato sul fronte franoso della collina che sovrasta l'abitato di Calatabiano. Avrebbe dovuto funzionare per 3-5 mesi al massimo, si disse. Oggi l'Amam attende ancora che la protezione civile regionale completi le opere di messa in sicurezza del costone, mentre quelle realizzate nell'immediato, con i fondi derivanti dalla dichiarazione dello stato di emergenza, sono già state vanificate dai successivi eventi meteorologici. Gli ultimi nel settembre scorso hanno anche scavato un solco sotto gli ormai famosi 4 tubi che compongono il by pass. Ora si attende l'esito dell'appalto che la protezione civile ha già pubblicato. I lavori, per i quali è disponibile un finanziamento di un milione e 710 mila euro, potrebbero essere assegnati entro la fine del prossimo novembre. Per ripristinare il tutto, si prevede che occorrano da 6 a 8 mesi, quando ormai saremo alla vigilia della prossima estate. In base ad un cronoprogramma che però la protezione civile non ha ancora ufficializzato, la sostituzione della condotta potrebbe avvenire tra gennaio e febbraio. Solo questa operazione costerà 300 mila euro all'Amam, ma l'ente di viale Giostra, in questa vicenda, ha già sborsato un paio di milioni di euro per tenete in piedi un'alternativa che ci terrà in ansia, nella migliore delle ipotesi per tutto l'autunno e il prossimo inverno. Sperando che il Cielo ce la mandi buona. In tutti i sensi.

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