Stavolta è una missione obbligata. Non la partecipazione alla Marcia per la Pace o ai funerali di Dario Fo. Renato Accorinti è stato convocato per stamane, alle 12 in punto (“mezzogiorno di fuoco”...), al Viminale. Non sarà solo. Assieme a lui anche alcuni sindaci di quei Comuni dichiarati ufficialmente in stato di “pre-dissesto”, una sorta di limbo nel quale Messina – con Napoli, Catania, Benevento, Rieti, Pizzo Calabro, Pescara e la mitica Eboli, così che vien facile la battuta “il dissesto non si è fermato ad Eboli” – si trova ingabbiata ormai da tre anni, senza sapere ancora se riuscirà a veder le stelle o quanto meno approdare in Purgatorio, oppure se è destinata alle pene dell’inferno.
La riunione sarà presieduta dai sottosegretari del ministero dell’Interno, alla presenza degli alti dirigenti e dei funzionari che seguono le pratiche riguardanti le varie amministrazioni comunali. All’ordine del giorno il punto sullo stato finanziario di questi enti locali “sub judice”. Un confronto che potrebbe anche essere utile a capire quale direzione sta prendendo il Piano di riequilibrio pluriennale che il Comune di Messina ha inviato a Roma, che il Ministero ha “congelato” per più di 24 mesi, che Palazzo Zanca ha ritenuto di dover modificare addirittura per ben sei volte nell’arco degli ultimi due anni. Dall’esito del Piano di riequilibrio, si sa, dipende la dichiarazione o meno del default.
La convocazione di Accorinti a Roma suscita la reazione critica della capogruppo del Partito democratico Antonella Russo. Non perché il sindaco sia stato convocato, ma perché ha deciso di non informare il consiglio comunale e di non chiarire i motivi della convocazione e soprattutto i contenuti di quello che il Comune di Messina andrà a rappresentare nel corso di questo vertice. «Il sindaco – spiega Antonella Russo –, pur essendo venuto a conoscenza oltre dieci giorni fa di questo incontro, non ha ritenuto di comunicare l’esistenza di tale riunione, alla quale sono legati i destini economici della città, e la stessa sopravvivenza del Piano di riequilibrio finanziario. Chi parteciperà all’incontro? Cosa andrà a riferire al ministero dell’Interno la nostra Amministrazione? Forse sarebbe stata opportuna la condivisione con la città e con tutti i suoi rappresentanti di un appuntamento così importante, che riguarda il futuro delle prossime generazioni di messinesi. Speriamo almeno che al ritorno dalla Capitale, qualcuno dica alla città se e quali risultati ha portato all’incasso».
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