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Lavinia, aperta inchiesta contro ignoti

Muore a 44 anni dopo aver partorito il primo figlio. Fatali alcune emorragie in zona uterina. Inutili due interventi chirurgici. La Procura ha aperto un’inchiesta

Morire di parto a 44 anni dopo aver dato alla luce il primo figlio Francesco. Una tragedia sulla quale adesso bisognerà fare chiarezza e capire cosa sia accaduto nel reparto di Ostetricia e ginecologia del Policlinico dove era ricoverata Lavinia Marano, impiegata in una compagnia assicuratrice e voce solista di una cover band cittadina.
L'inchiesta giudiziaria, avviata dal sostituto procuratore Rosanna Casabona, per il momento è contro ignoti. Il magistrato ha incaricato i Carabinieri della stazione di Gazzi di acquisire la cartella clinica della sfortunata puerpera e di identificare i medici che in questi giorni ma anche durante la gravidanza hanno avuto in cura la Marano. Un numero abbastanza consistente di sanitari del quale probabilmente fanno parte coloro i quali, come atto dovuto, saranno iscritti nel registro degli indagati. Anche perchè il magistrato titolare dell'inchiesta ha disposto l'autopsia che sarà eseguita probabilmente lunedì nella camera mortuaria del policlinico. All'esame parteciperanno anche i medici legali Giovanni Crisafulli e Fabrizio Perri nominati dalla famiglia di Lavinia Marano assistita dall'avvocato Giovanni Caroè: “Non vogliamo sparare nel mucchio -ha detto oggi il legale – ma vogliamo sapere come sono andate le cose. La famiglia di Lavinia vuol sapere cosa è successo, se ci sono responsabilità e da parte di chi”. L'autopsia sarà il primo passo per scoprirlo. Intanto ci si pone le domande che in questi casi sorgono spontanee insieme al dolore per quella donna che ha fatto appena in tempo ad abbracciare ed accarezzare il piccolo Francesco prima di morire.
Lavinia Marano partorito con taglio cesareo giovedì sera, alle 18. sembrava tutto tranquillo fino alle 21 quando sono state rilevatele prime complicazioni all'utero che ha reso necessario un intervento per arrestare l’emorragia. Alle 4 la situazione si è aggravata e si è deciso di asportare l’organo. La situazione però è ulteriormente precipitata e la 44enne è stata trasferita in Terapia intensiva cardiovascolare dov'è morta ieri mattina alle 8,45.

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