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Cane sottoposto a sevizie
salvato da vigili e volontari

Cane sottoposto a sevizie salvato da vigili e volontari

È di quelle storie che nessun cronista vorrebbe mai raccontare. Di quegli squarci che fanno luce sull’infinita banalità del male che piccoli uomini sono in grado di commettere a danno dei loro simili o di altri esseri viventi. Poi per fortuna, come in questa storia, si fa vedere e sentire l’altro lato della medaglia umana, che riporta sul pianeta dei valori primi, della civiltà. Di chi opera subito per il bene, ma anche di chi non si gira dall’altro lato, e fa solo quello che la coscienza gli detta.

È un mattino qualunque, quello di lunedì, quando due passanti a Tremestieri (la zona delle rotatorie tra la statale, l’autostrada, gli approdi) notano un cane di pochi anni, un meticcio abbandonato sull’asfalto, tra un tombino e il marciapiede. Notano profondissimi solchi rossi nelle zampe anteriori lasciati probabilmente da catene o corde taglienti, e segni quasi altrettanto profondi sul collo dell’animale, ferite gravi che possono produrre infezioni mortali. Chiamano la centrale operativa della polizia municipale: all’inizio può sembrare una telefonata come altre in una città come la nostra, in cui si susseguono le segnalazioni di “tormenti” per uomini e animali. Ma loro accorciano i tempi che quel giorno rischiano di essere lenti, caricano il cagnolino su un’auto e lo trasporta personalmente alla caserma della Polizia municipale, a Gazzi. Qui gli agenti constatano la gravità del caso e seguono una procedura collaudata, quella di far intervenire subito il commissario Biagio Santagati che coordina il nucleo “benessere degli animali”. Anche per Santagati il cammino, stavolta, non è facile. Il ricovero dell’animale al pronto soccorso veterinario dell’Annunziata, risulta impossibile «perché la convenzione è scaduta – spiegano al telefono – ed il Comune non paga più». Ma un cane rischia di morire, bisogna fare presto. Fortuna del povero animale vuole che a un successivo colloquio tra la polizia municipale e l’Asp siano presenti due volontari di un’associazione, Raffaele Musicò e Cettina Serra, i quali mobilitano un terzo volontario, il medico veterinario Emanuele Minnici. Il cane viene trasportato d’urgenza nel suo studio a Pace, operato per oltre tre ore e provvisto di un collare per evitare che con la lingua infetti le ferite profonde. Quelle sevizie folli che qualcuno gli ha inferto, per poi abbandonarlo sulla via di Tremestieri.(a.t.)

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