La “Ettore Castronovo” di Bordonaro non è una scuola sicura dal punto di vista antisismico. L'istituto, che ospita 11 classi, 8 di scuola media e tre materne, da oggi è chiuso. Porte e cancelli sbarrati, edificio completamente vuoto ed all'esterno solo un cartello in cui si legge “locale interdetto”e la comunicazione che la Direzione Territoriale del Lavoro ha disposto l'interdizione all'uso di tutti i corpi di fabbrica e relativi manufatti tecnologici annessi. La firma è quella della professoressa Grazia Patanè, dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Albino Luciani di cui la Castronovo fa parte. A sollecitare il provvedimento era stato nei giorni scorsi il direttore dell'ufficio provinciale del Lavoro,l'ingegner Gaetano Sciacca. I tecnici dell'ufficio nei mesi scorsi avevano effettuato un monitoraggio dei circa 120 plessi di proprietà comunale accertando delle criticità in alcuni istituti. Ma la situazione più seria è risultata quella della Castronovo. Le verifiche hanno evidenziato forti criticità nelle strutture, cadute di calcinacci, lesioni in vari punti dell'edifico, solaio a rischio crollo nonostante la scuola sia stata costruita negli anni 70. I carotaggi hanno altresì dimostrato che il calcestruzzo utilizzato per la costruzione presenta valori molto al di sotto rispetto a quelli stabiliti dalla legge. Di tutto questo la Direzione Territoriale del Lavoro ha subito avvertito il dirigente scolastico, Grazia Patanè ed il dirigente comunale Francesco Aiello. Fra l'altro della situazione della “Ettore Castronovo” si sta già occupando la Procura con una inchiesta avviata dal sostituto procuratore Annalisa Arena che ha già iscritto i primi nomi sul registro degli indagati con l'ipotesi di reato di omissione di atti d'ufficio.. E adesso,alla vigilia, dell'avvio del nuovo anno scolastico si presenta il problema della sistemazione degli studenti della Castronovo. I consiglieri comunali Libero Gioveni e Claudio Cardile, in una nota al sindaco Accorinti ed agli assessori De Cola, Ursino e Pino, auspicano che si possano ricavare un po' di aule libere al plesso di Fondo Fucile ed a quello distaccato di via Primo Molino. Ci sarebbe poi l'ex scuola elementare “Capitano Traina” chiusa nel 2010 ed in stato di abbandono. Per metterla in sesto -ha detto oggi l'assessore Pino- ci vorrebbero parecchi soldi che al momento Palazzo Zanca non ha. Ma lo stesso Pino spiega che piuttosto bisognerebbe risistemare la Castronovo con fondi regionali e statali e con quelli della Banca Europea Investimenti. Una parte dei quali sarebbero già disponibili. Ma serve tempo e l'anno scolastico sta per iniziare e molte famiglie di Bordonaro non sanno dove portare i propri figli.
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