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Nuova mafia barcellonese,
29 condanne

Nuova mafia barcellonese, 29 condanne

Ventinove condanne. Per altrettanti esponenti della mafia emergente barcellonese e tirrenica, tra ragazzini e vecchi capi, la nuova Cosa nostra messa nero su bianco dall’operazione “Gotha 5”. Ecco la sententa di ieri pomeriggio, a conclusione della maxi udienza preliminare davanti al gup Eugenio Fiorentino, per l’indagine sulla riorganizzazione dei vari gruppi che avrebbero cercato di rimpiazzare i capi storici, rinchiusi in carcere da tempo, per tornare ad esercitare il controllo del territorio della provincia tirrenica, attraverso estorsioni a commercianti e imprenditori, e anche con il traffico di droga. Tutte vicende al centro dell’operazione “Gotha 5” ma anche dei filoni successivi “Gotha 5 bis” e “Gotha 5 ter”, condotte dai carabinieri del Ros e dal Commissariato di polizia di Barcellona. Complessivamente erano 29 gli imputati giudicati con il rito abbreviato, e per tutti i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo, nel maggio scorso, avevano chiesto la condanna.

La sentenza.

Si tratta di 29 posizioni complessive con pene decise dal gup che vanno dai 9 anni ai 6 mesi, a tutti i collaboratori di giustizia è stata concessa la speciale attenuante, così come sono stati stabiliti risarcimenti anche cospicui a carico degli imputati per le tante parti civili costituite.

Il dettaglio: Alessio Alesci, 5 anni e 8 mesi; Salvatore Artino, 3 anni e 10 mesi; Santino Benvenga, 4 anni; Antonino Biondo, 8 anni; Angelo Bucolo, 6 anni e 10 mesi; Tindaro Calabrese, 6 anni; Salvatore Calcò Labruzzo, 6 anni e 10 mesi; Antonino Calderone, un anno (in “continuazione” con la sentenza “Pozzo 1”); Giuseppe Cammisa, 8 anni e 4 mesi; Agostino Campisi, 6 mesi (in continuazione con la sentenza “Vivaio”); Salvatore Campisi, 4 anni; Marco Chiofalo, 9 anni; Salvatore Chiofalo, 4 anni; Carmelo Crisafulli, 4 anni; Bartolo D’Amico, 8 anni e 10 mesi; Miloud Essaoula, 2 anni e 6 mesi; Giovanni Fiore, 3 anni e 2 mesi; Antonino Genovese, 3 anni e 6 mesi; Santo Gullo, 3 anni e 8 mesi; Filippo Munafò, 6 anni e 8 mesi; Franco Munafò, 3 anni e 10 mesi (in “continuazione” con la sentenza “Palano”); Giuseppe Ofria, 9 anni (esclusa la qualifica di capo promotore in relazione al traffico di stupefacenti); Mario Pantè, 5 anni e 2 mesi; Giovanni Pino, 7 anni e 8 mesi; Giuseppe Reale, 6 anni e 8 mesi; Orazio Salvo, 7 anni e 4 mesi; Nunziato Siracusa, 6 mesi (in “continuazione” con la sentenza “Vivaio”); Sebastiano Torre, 8 anni; Maurizio Trifirò, 6 anni e 6 mesi.

Le richieste dell’accusa.

I pm Vito Di Giorgio e Angelo Cavallo il 4 maggio scorso avevano richiesto al gup Fiorentino 29 condanne per oltre 200 anni di carcere. Ecco il dettaglio: Salvatore Calcò Labruzzo (12 anni), Giuseppe Cammisa (14 anni) e Sebastiano Torre (14 anni). Sei i collaboratori di giustizia, per loro era stata chiesta la condanna ma con la concessione dell’attenuante per la collaborazione (accordata a tutti in sentenza). In particolare i pm avevano chiesto per Alessio Alesci 5 anni e 4 mesi, per Salvatore Artino 4 anni, per Salvatore Campisi 3 anni e 8 mesi, per Santo Gullo 3 anni e 8 mesi, per Franco Munafò 4 anni e per Nunziato Siracusa 8 anni e 6 mesi (in “continuazione” con una precedente sentenza). Le altre richieste: Santino Benvenga, 4 anni e 8 mesi; Antonino Biondo, 8 anni; Angelo Bucolo, 10 anni; Tindaro Calabrese, 9 anni; Antonino Calderone, 9 anni; Agostino Campisi, un anno e 2 mesi; Marco Chiofalo, 8 anni e 8 mesi più 6 anni; Miloud Essaoula, 2 anni; Antonino Genovese, 3 anni e 4 mesi; Filippo Munafò, 8 anni; Giuseppe Ofria, 8 anni e 8 mesi più 6 anni; Mario Panté, 10 anni; Giovanni Pino, 12 anni; Giuseppe Reale, 8 anni; Orazio Salvo, 10 anni; Maurizio Trifirò, 7 anni e 2 mesi.

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