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Messina, la città dei semafori... nascosti

Messina, la città dei semafori... nascosti

Il problema c’è, non si vede. Nel senso che, in molti incroci, è proprio difficile vedere il semaforo che regola il traffico, e quindi si può essere facilmente ingannati nelle partenze e negli arresti di marcia.

Se nello scorso mese di giugno e luglio i disagi per i mezzi erano legati al mancato funzionamento delle lampade semaforiche, al rientro dalle vacanze estive gli automobilisti messinesi e non si devono confrontare con un ostacolo in più, ovvero gli alberi che ostruiscono la vista dei semafori.

Sembra un problema di poco conto e, a dire il vero, in alcune strade non si avverte neanche molto la difficoltà. È il caso per esempio di quasi tutta la zona sud, da Tremestieri almeno sino a Gazzi.

Ma il grado di pericolosità alla guida aumenta parecchio quando si percorrono strade con numerosi alberi che sono diventati talmente grandi da impedire la visuale, soprattutto delle lampade situate sulla parte sinistra, quella degli spartitraffico.

È il caso per esempio di via La Farina, all’altezza dell’Atm o all’incrocio con via San Cosimo, oppure con via Trieste.

Siamo quindi in pieno centro storico e, proprio in via Trieste, la presenza di due grossi alberi a pochi centimetri dall’incrocio con il viale San Martino, non aiuta affatto gli automobilisti.

Stesso viale, ma direzione nord-sud, all’incrocio con la via Santa Cecilia c’è un piccolo arbusto posizionato proprio davanti la lampada e poco dopo, all’altezza del viale Europa, alberi e cartelli che coprono. Per scorgere il semaforo bisogna insomma essere proprio... a due passi. Ma, in lontananza, è il buio totale.

Così come in via Tommaso Cannizzaro, percorrendola in direzione mare-monte all’altezza del comando della Guardia di Finanza e all’incrocio con piazza Cairoli. Impossibile scorgere le lampade sul marciapiede a destra.

Stessa situazione in via Garibaldi, all’incrocio con via I Settembre o giungendo all’altezza del viale Boccetta. Occorre necessariamente essere vicinissimi all’incrocio per scorgere la segnalazione semaforica.

Segnalazioni di una situazione del genere arrivano da più parti della città, come all’incrocio tra via Tommaso Cannizzaro e via Principe Umberto. Ma ci sono casi in cui gli alberi non sono gli unici “colpevoli” perché, percorrendo la via Garibaldi in direzione centro, il semaforo pochi metri prima della Prefettura è “compromesso” da un cartello che segnala la presenza di un’area videosorvegliata.

La situazione non è sconosciuta a Palazzo Zanca dove c’è già una perizia suppletiva dell’Arredo urbano depositata in Ragioneria generale. Occorrono 90mila euro per liberare non solo la zona dei semafori, «ma anche alcuni impianti di pubblica illuminazione» ha spiegato l’assessore Daniele Ialacqua.

«Attendiamo il benestare della Ragioneria e speriamo che, con l’approvazione del bilancio, arrivi in questo mese per sbloccare dei fondi futuri destinati al verde».

I tempi, insomma, non saranno brevissimi. «Il Comune non ha una ditta o dei mezzi propri per intervenire – ha chiarito l’assessore – l’unica ditta impiegata in questo momento con un affidamento con i criteri della somma urgenza è per l’abbattimento degli alberi. Una volta sbloccati i fondi andremo con un affidamento per cottimo fiduciario per abbreviare i tempi».

Nel frattempo però, occhi aperti quindi per gli automobilisti e bassa velocità agli incroci per... scrutare – tra i rami – il colore del semaforo. Insomma, insostenibile in una città che si definisce metropolitana.

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