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Il Messina bagna il debutto con un tris d’autore

Il Messina bagna il debutto con un tris d’autore

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Bello a tratti, ma vincente. Il Messina nuovo corso parte con tre gol, tre punti e un pieno di fiducia. Il meglio a cui potesse aspirare in un debutto con più luci che ombre contro un Siracusa deludente. Più cuore che lucidità com’è giusto che sia alla prima di campionato, soprattutto per un Messina passato dalla rivoluzione tecnica e con un organico mutato in corsa. È Demiro Pozzebon il volto vincente del primo Messina di Sasà Marra: due gol, un rigore sbagliato e una presenza costante in prima linea per una squadra che si coccola anche Milinkovic e la freschezza in mezzo di elementi come Baldassin e Foresta. Una prova di sostanza con una difesa d’emergenza guidata da un De Vito che, come l’anno scorso, ha dimostrato di saperci fare anche da centrale. Il Messina ha vinto con il cuore e anche la testa. Ha saputo osare mostrando coraggio quando il Siracusa si è rifatto sotto ed è stato premiato. Ci ha creduto e si è affidato ai suoi uomini più in palla: Foresta, Milinkovic e Pozzebon. Chiudendo in bellezza e regalandosi una prima notte di festa nella settimana che inizia oggi e che si conclude domenica con l’atteso derby di Reggio. Dall’altro lato Sottil dovrà lavorare parecchio. Soprattutto dietro dove il Siracusa è apparso troppo pasticcione.

Applausi per Marra e Buonocore all’inizio e primo Messina che non presenta sorprese. Russo va tra i pali, la difesa è obbligata con Palumbo ad affiancare De Vito al centro e Mileto e Ionut a presidiare le corsie; Musacci a dirigere il traffico in mediana con il lavoro doppio ai fianchi di Baldassin e Foresta; Pozzebon terminale centrale offensivo con Madonia a spingere dalla destra e Milinkovic dalla fascia mancina. Sottil (squalificato) risponde quasi a specchio: difesa bloccata davanti a Santurro, due mediani (Giordano e Spinelli) a “liberare” Baiocco in versione trequartista (sulla linea di Palermo e Valente) alle spalle dell’ex Scardina. Ritmi lenti e iniziative prevedibili caratterizzano una fase di studio in cui il Messina più che proporre aspetta un avversario partito meglio. Tant’è che a rompere la monotonia è proprio la formazione aretusea con la verticalizzazione all’11’ di Giordano che trova un perfetto corridoio per Valente; non è fuorigioco ma il n.19 aretuseo grazia Russo mancando l’aggancio. Il Messina cresce alla distanza e al 19’ sarebbe anche in vantaggio se la coppia Paolini-Bercigli non ravvisasse la posizione irregolare di Pozzebon sul sinistro chirurgico di Baldassin che sbatte prima sul palo e poi s’insacca; la gioia del giovane centrocampista dura solo qualche secondo.

Il Messina insiste dalle corsie, ben consapevole che proprio da lì possono nascere i problemi del Siracusa. E alla mezz'ora Milinkovic estrae del cilindro un gran corridoio, perfetto nella misura e nel tempo; la palla è per Foresta che indovina alla perfezione l’inserimento, anticipa Santurro che gli frana addosso causando un rigore solare quanto evitabile. Dal dischetto Pozzebon è glaciale; palla a destra e portiere dall’altro lato. Il Siracusa non riesce a riordinare le idee. Scardina troppo isolato là davanti fa il gioco dei centrali giallorossi. Al 35’ l’Acr ha anche l’occasione per timbrare il cartellino per la seconda volta ma Palumbo, su palla vagante in area, colpisce malissimo.

La ripresa si sviluppa sulla falsariga dei primi 45’. Ci si aspetta la reazione del Siracusa e invece è la squadra giallorossa a ergersi per voglia e interessanti trame di gioco. Come quando, al minuto 11, cinge d’assedio l’avversario concludendo la tambureggiante azione con il destro sul primo palo di Ionut che Santurro addomestica in angolo. Eppure basta un’accelerazione per ridare linfa e slancio agli aretusei. Russo è in ritardo su un cross dalla destra, travolge Scardina ma di pugno, maldestramente, serve a Valente la possibilità di calciare verso la porta semi sguarnita; il trequartista prende la mira e con il destro centra l’angolino. Uno a uno e tutto da rifare per il Messina. Marra inverte gli esterni d’attacco e Madonia al 19’ ha la palla del nuovo vantaggio; riceve da Baldassin ma con il piede preferito, il sinistro, spara centralmente su Santurro.

Adesso è un’altra partita con il Siracusa a crederci e un Messina senza più le sicurezze del primo tempo. Si gioca su una fetta di campo più profonda, ma l’idea del pareggio non scalda l’Acr che si gioca le residue energie. Fino a procurarsi, con cuore e grinta, un secondo rigore quando al 34’ Pozzebon, lanciato verso Santurro, obbliga Diakite al fallo e Paolini a indicare un’altra volta il dischetto. Stavolta il bomber, sotto la “Sud”, si lascia ipnotizzare dal portiere aretuseo scegliendo lo stesso angolo ma trovando i guanti del n.1 ospite. Ma il finale è solo di marca giallorossa con un Messina che non si arrende avendo di fronte un avversario alle corde. Al 36’ è Baldassin, su azione d’angolo, a chiamare in causa Santurro. Il pressing dell’Acr trova l’esito sperato un minuto dopo quando Pozzebon approfitta ancora di un buco difensivo degli aretusei, prende la mira e con il destro batte di potenza Santurro. Il Messina non rischia più. Anzi, fa “uscire” il Siracusa e lo stende in contropiede sull’asse Pozzebon-Milinkovic. I due nel recupero confezionano il 3-1 firmato dal serbo-francese con una conclusione sotto la traversa. Tris e applausi: il Messina si è già messo alle spalle il caos dei giorni scorsi.

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