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La crescita record
di Caronte&Tourist

La crescita record di Caronte&Tourist

Un fatturato cresciuto in pochi anni da 135 a 180 milioni di euro, un volume d’affari che nel 2016 supererà i 230 milioni. E la Caronte&Tourist è pronta a emettere il suo primo “shipping bond”, un prestito obbligazionario sottoscritto dai Fondi Muzinich e Tenach. La notizia, rilanciata con forza da una delle più importanti e prestigiose fonti d’informazione del settore, “Trasportoeuropa”, arriva da “Fondo italiano d’investimento” che ha comunicato l’uscita dalla compagnia di navigazione dello Stretto. Di fatto, viene sancita la crescita nell’età “matura” di un Gruppo che ha acquistato sempre più solidità anche a seguito dell’acquisizione della Siremar.

Fondo italiano d’investimento è la società costituita dal ministero dell’Economia e delle Finanze, con la partecipazione di istituti bancari (Monte dei Paschi di Siena, IntesaSanPaolo, Unicredit), dell’Abi, della Cassa depositi e prestiti, di Confindustria e dell’Istituto delle Banche popolari italiane. La dismissione della partecipazione all’interno della Caronte&Tourist è stata annunciata proprio alla luce delle performance della società armatoriale. Nel 2011 il Fondo era intervenuto a sostegno della “Cartour” con un investimento di 17 milioni e mezzo di euro e nel 2013 aveva acquisto una quota azionaria pari al 10 per cento della società. «In questi cinque anni – come si legge in una nota –, con il supporto finanziario e manageriale del Fondo italiano, l’azienda ha cambiato pelle. Il fatturato è passato dai 135 milioni di euro di fine 2010, con un’incidenza dei servizi di trasporto sullo Stretto pari a circa il 60 per cento, a 180 milioni previsti per il 2016, con un’incidenza dello Stretto ridotta a circa il 50 per cento. La crescita è stata determinata sia dallo sviluppo organico del cabotaggio (i ricavi della Cartour sono passati da 42 milioni a 65 milioni) sia dalle acquisizioni di Ttt Lines (cabotaggio commerciale e trasporto passeggeri sulla tratta Catania-Napoli, acquisita nel 2015 dalla società di proprietà dell’armatore Alexis Tomasos) e recentemente di Siremar, l’ex società regionale che assicura il collegamento con le Isole siciliane minori, acquisita nell’aprile 2016 in partnership con Ustica Lines di Ettore Morace». Alla fine del 2016, secondo le previsioni, il volume d’affari si attesterà intorno ai 230 milioni e i servizi di trasporto sullo Stretto rappresenteranno meno del 40 per cento».

«Al completamento del percorso iniziato cinque anni fa – come sottolinea l’esperto di Trasportoeuropa Nicola Capuzzo – la società e i suoi azionisti hanno deciso di esercitare l’opzione di riacquisto della quota del Fondo». E nello stesso tempo, grazie all’assistenza di due importanti studi legali, Caronte&Tourist ha proceduto all’emissione del suo primo bond. Segno di come sono vertiginosamente cambiati i tempi negli ultimi cinque anni.

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