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In gara la nuova
via Don Blasco

via don blasco

Devono passare 20 anni perché si faccia un’opera pubblica da quando la si decide. Perché, in due parole, Messina progredisca.

È finito un ventennio di tormenti per l’opera condivisa da tutti ma realizzata da nessuno: quella nuova via Don Blasco, progettata dal 1996 su input del sindaco Providenti, il cui bando d’appalto per l’importo di 27 milioni è stato approvato dall’Urega ed inviato dal Comune a Bruxelles per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Cui seguirà a stretto giro quello sulla Gazzetta ufficiale siciliana. Si tratta della nuova strada di collegamento diretto tra la Zona falcata e la Zona industriale di Gazzi che sarà costruita in venti mesi a valle della via La Farina, in parte su alcuni tracciati esistenti (vie S. Raineri Don Blasco e Maregrosso) e in parte, per quasi un chilometro, su quelle aree morte delle Ferrovie che sono il simbolo dell’immobilismo e dello spreco che hanno castrato lo sviluppo di Messina. Favorendo il proliferare di bidonville come quella di Maregrosso o l’abusivismo di quelle case D’Arrigo che, non a caso, cadranno per far posto alla nuova strada. Si tratta di un’opera di vitale importanza sia per la viabilità che per la qualità della vita dei messinesi. Sotto entrambi i profili la nuova via Don Blasco decongestionerà la via La Farina, arteria pullulante di case e di negozi, che è divenuta un ostaggio del transito del Tir diretti alle banchine dell’autostrada del mare Messina-Salerno. Al contempo, aprendo alla città quasi 15.000 metri quadrati dell’area della Piccola velocità ferroviaria alla radice della via Santa Cecilia e del viale Europa, costituirà il primo ridisegno di quella riqualificazione urbana a valle della via La Farina che deve coincidere con la riconquista, anzitutto visiva, del litorale della Falce e di Maregrosso.

Torniamo alla gara d’appalto. Prima dell’apertura di questi vitali cantieri, naturalmente, ci sono ora i tempi deldell’appalto europeo, la cui aggiudicazione sarà affidata ad una commissione di alto profilo. Le offerte delle imprese dovranno pervenire entro il prossimo 7 settembre, l’espletamento della gara avverrà il 26. Al di là degli aspetti economici, nel bando è previsto il criterio della premialità per le offerte migliorative, dalla tipologia di pubblica illuminazione al risparmio energetico, dall’impiantistica alle caratteristiche del conglomerato bituminoso. Bisognerà, dunque, valutare, con cura le tante offerte che perverranno.

Ma dopo due decenni di ostacoli che hanno paralizzato il cammino del progetto redatto dall’ing. Antonio Rizzo, la tempistica di una gara, pur complessa, non fa paura. Tra l’altro il budget della prima annualità in cui l’esecuzione è suddivisa (circa 9 dei 27 milioni) sarà rispettato visti gli importi degli espropri, da oltre 5 milioni, e le anticipazioni di legge all’impresa.

Ma per tutto ciò sarà importante siglare il contratto con il vincitore tra settembre e ottobre e aprire al più presto i cantieri dell’unica grande opera pubblica di questi anni in città.

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