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La morte di Ilaria Boemi, due rinvii a giudizio

La morte di Ilaria Boemi, due rinvii a giudizio

Con due rinvii a giudizio si è chiusa l’udienza preliminare per la vicenda di Ilaria Boemi, la sedicenne morta lo scorso 10 agosto sulla spiaggia del lungomare Belfiore.

La studentessa fu stroncata da una dose di Mdma, una droga sintetica, mentre si trovava sulla spiaggia a ridosso del litorale del rione Ringo.

Il gup Daniela Urbani, che in precedenza aveva rigettato per entrambi la richiesta di rito abbreviato condizionato, ha rinviato a giudizio con il rito ordinario al 2 novembre prossimo, davanti alla seconda sezione penale del tribunale, Piero Triscari e Giuseppe Restuccia.

Triscari era il trentanovenne che quella sera si trovava con la ragazza e con una coetanea di Ilaria; la procura contesta di non aver chiamato tempestivamente i soccorsi ed anche di abusi sessuali nei confronti di minorenni, mentre a Restuccia l’accusa contesta di aver ceduto hashish e marijuana a minorenni oltre alla droga che, dopo vari passaggi, fu ceduta a Ilaria. Ha invece chiesto il rito abbreviato Gaia Auteri, la giovane è accusata di aver ceduto la sostanza stupefacente ad Ilaria. Il pubblico ministero Stefania La Rosa ha chiesto la condanna a 5 anni e 5 mesi. Per la giovane il processo prosegue a settembre.

Furono gli investigatori della Squadra mobile a fare piena luce sul decesso di Ilaria Boemi. Ai domiciliari finì la presunta pusher, Gaia Auteri, una giovane di 18 anni. Furono poi individuate altre due ragazze coinvolte nella vicenda. Nell’ambito dell’inchiesta risultava indagato per tentati atti sessuali e omissione di soccorso il 39enne Piero Triscari che era con Ilaria e l’altra minore in spiaggia: la Procura chiese l’arresto ma il gip non lo concesse. In seguito anche il Riesame disse “no”.

Poi vennero a galla altri indizi a carico di Triscari, accusato di violenza sessuale in ben due occasioni, nei confronti di due amiche di Ilaria, una delle quali si trovava in spiaggia coi due quella notte di agosto. Il 20 luglio, una ventina di giorni prima, l’aveva indotta a cedere alle sue avances, “sfruttando” gli effetti del consumo di altre droghe. Una “tattica” utilizzata anche con un’altra minore.

In manette finì poi anche il 31enne Giuseppe Restuccia, dal quale era “partita” la dose letale di Mdma poi giunta a Ilaria, dopo essere passata dalle mani di Gaia e di un’altra giovane.

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