Questa sera a Capo d’Orlando si rinnova il dolore per la scomparsa di Lorena Mangano, la studentessa universitaria di 23 anni di Capo d’Orlando morta per le gravi ferite riportate a Messina per il grave incidente stradale di sabato notte.
Mancano poche ore alla fiaccolata, organizzata dalle associazioni “Costa d’Orlando” e “Donare è Vita-Corrado Lazzara)” e patrocinata dal Comune di Capo d’Orlando.
Il fratello di Lorena, Stefano ci dice: «Quante lacrime ho visto in questi giorni bagnare il viso di centinaia di persone che ci sono state vicine. Una manifestazione di vicinanza che non dimenticheremo mai». Poi aggiunge: «Stasera, alla fiaccolata ci sarà anche mia mamma, mamma Carla. Non vorrebbe venire ma sono sicuro che alla fine sarà in prima fila con me, mia sorella e nostro padre».
Insieme a loro ci saranno anche i primi cittadini di Capo d’Orlando e Messina, Franco Ingrillì e Renato Accorinti. Quest’ultimo, come ci ha detto ieri mattina, farà l’impossibile per esserci perché Lorena, come ci dice, è diventata il simbolo positivo e da emulare di quel mondo universitario della provincia peloritana che ha fatto e fa grande Messina.
Franco Ingrillì, il sindaco di Capo d’Orlando, che abbiamo visto insieme al suo collega Renato Accorinti, aprire il corteo funebre durante il funerale di Lorena, da Palazzo Europa ha voluto ribadire come «questa fiaccolata, vuole rinnovare il principio della legalità, essere un monito per la prevenzione, un simbolo della lotta, perché quel che è accaduto non si ripeta».
Il corteo partirà alle 19.30 da piazza Bontempo, proseguirà per il lungomare Andrea Doria e continuerà per le vie del centro sino a concludersi sul sagrato della Chiesa Cristo Re. Sarà ancora una volta una straziante giornata per Capo d’Orlando, dopo quelle vissute la settimana scorsa, quando prima si era in apprensione per la vita di Lorena e poi per la sua morte.
Nella giovane storia di Capo d’Orlando solo un altro momento è stato così tragicamente vissuto dagli orlandini. Era l’8 giugno del 1980 quando dopo alcuni giorni di coma moriva Giuseppe Valenti, di soli 17 anni, cestista promettente dell’Orlandina basket. Stava recandosi da solo a Sant’Agata di Militello con il suo motociclo ma giunto nella contrada San Giuseppe di Capo d’Orlando, all’altezza della chiesa omonima, per causa accidentali cadeva dalla moto finendo pesantemente sul selciato. A Giuseppe, la cui famiglia donò gli organi (fu uno dei primi casi in Sicilia) il Comune dedicò il nuovo palasport del lungomare Andrea Doria che era stato inugurato da pochi giorni con un torneo internazionale di pallacanestro femminile.
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