Una bara bianca… decine di palloncini bianchi ed un dolore infinito per una vita cancellata a soli 23 anni. Una folla immensa ieri ha trovato posto anche nelle strade laterali nella chiesa di Cristo Re, pur di dare l’ultimo saluto a Lorena Mangano, la ragazza travolta e uccisa da un’auto sabato scorso a Messina. In tanti per tutta la notte sono stati anche accanto ai genitori, al fratello e alla sorella, per una veglia che ha intristito ancor di più una città che si è stretta come non mai a quella famiglia.
Quanta commozione e lacrime in un funerale che ha toccato il cuore di tutti, un lutto che ha stravolto la vita degli orlandini. C’erano anche gli amici più cari, che quella maledetta notte erano sull’auto con lei e che, come ha detto don Nello Triscari, parroco della chiesa di Cristo Re, durante l’avvio della veglia di mercoledì notte, forse sono stati salvati dal sacrificio di Lorena. Altrimenti, come ha continuato a dire avremmo avuto altre bare. Durante il funerale in tanti hanno voluto ricordare la ragazza ma certamente le parole del fratello Stefano e della sorella Marilena, molto più grandi di lei, sono arrivate al cuore di tutti.
«Sei arrivata nella nostra famiglia inaspettatamente e da quando hai iniziato a farne parte la tua luce ed il tuo amore ci hanno travolti. Ricordiamo questi 23 anni in ogni singolo momento. Eri sempre sorridente, affettuosa ed adesso tutto è finito all’improvviso. Sei appena arrivata ed all’improvviso te ne sei andata. Ma la tua luce resterà sempre, non si spegnerà mai perché risplenderà in altre persone. Grazie di aver fatto parte della nostra famiglia».
La «luce» di cui parlavano Stefano e Marilena, era quella dei ragazzi che riprendono a sperare nella vita grazie alla donazione degli organi decisa dalla famiglia. Anche Lorena era per la donazione, più volte lo aveva confidato alle amiche più care. Il cuore è stato già trapiantato dai cardiochirurghi dell’Ismett di Palermo e sempre a Palermo, però al Civico, sono stati trapiantati i due reni. Il lobo sinistro del fegato (l’organo è stato suddiviso) aiuterà a vivere un piccolo paziente ricoverato al Bambin Gesù di Roma. Il lobo destro invece è stato trapiantato all’Ismett di Palermo. Le cornee sono state inviate alla Banca degli occhi di Palermo, in attesa di trapianto.
Durante il funerale hanno preso la parola anche il sindaco di Capo d’Orlando, Franco Ingrillì, e quello di Messina, Renato Accorinti. Quest’ultimo, ricordando che ha quasi vissuto la tragedia in diretta - è transitato sulla via Garibaldi pochi minuti dopo l’incidente -, ha esortato tutti i giovani a volere bene alla vita ad evitare di sprecarla con assurdi comportamenti.
Commovente anche il discorso degli ex compagni di scuola del liceo Lucio Piccolo, presenti in massa in chiesa accompagnati dai loro docenti di allora. Ieri ovunque, dalla chiesa alle strade laterali, la presenza dei compagni d’Università - Lorena frequentava la facoltà di Scienze Motorie -, era costante.
Il “tam tam” di raccolta ha coinvolto tutti, da Santa Lucia del Mela a San Filippo del Mela, da Milazzo ad Acquedolci e con gli studenti c’erano anche alcuni docenti e rappresentanti dell’ateneo messinese. Poco più in là appartati e con le lacrime agli occhi c’erano loro, gli abitanti della contrada Scafa, la borgata dove Lorena viveva con i genitori. Tutti uniti da un dolore immenso. Lorena era per loro una figlia ed ogni volta che tornava da Messina dove studiava e risiedeva, ne avvertivano subito la presenza. Strombazzava con la sua Panda ma mai avrebbero pensato che quella macchina sarebbe stata la sua trappola mortale.
«Non correva mai, andava come una lumaca», ripetono tutti all’unisono. E ricordano ancora quando Lorena agli amici di Messina ribadiva con forza che “Scafa era il posto più bello del mondo”. La bara di Lorena è stata accompagnata a piedi, preceduta dai sindaci di Capo d’Orlando e Messina, sino all’uscita della città per poi essere trasportata in auto al cimitero di San Martino, dove è stata tumulata.
Per ricordarla tantissime iniziative, una messa seguita da una fiaccolata lungo le vie della città si terrà la prossima settimana. Sul fronte delle indagini, la Procura di Messina continua negli accertamenti e nei riscontri. Con la sopravvenuta morte di Lorena il capo d’accusa per Gaetano Forestieri, il finanziere 32 enne conducente l’auto che ha investito Lorena, è cambiato da lesioni gravissime ad omicidio stradale.
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