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Accorinti avverte Crocetta:
«Pronto ad azioni eclatanti»

Accorinti avverte Crocetta:«Pronto ad azioni eclatanti»

«Sono stato molto paziente finora. Ma adesso, se non ci saranno risposte, farò quello che devo fare, anche gesti eclatanti se servono a difendere la mia città». Renato Accorinti aspetta un segnale da Palermo. Il governatore siciliano, a margine della cerimonia d’insediamento del nuovo sindaco metropolitano, ha rassicurato l’amministrazione comunale, manifestando l’intenzione di convocare immediatamente un vertice per affrontare e risolvere i problemi che rischiano di bloccare “sine die” l’iter dell’appalto di costruzione del nuovo porto di Tremestieri.

«Aspetto la telefonata di Crocetta, arriverà, ne sono certo, ma se non arriva...», afferma con tono vagamente “minaccioso” colui che da qualche giorno guida contemporaneamente Palazzo Zanca e Palazzo dei leoni. Gesti “eclatanti”? Accorinti, nella sua carriera di “movimentista”, ne ha fatti tanti, a cominciare dall’occupazione simbolica del Pilone di Torre Faro per manifestare contro il Ponte o dai “raid” a Comiso e a Sigonella. Adesso, con la fascia tricolore e quella azzurra di sindaco del capoluogo e di sindaco metropolitano, Accorinti ha deciso che la “cortesia” istituzionale non va più bene, se qualcuno dovesse scambiarla per “debolezza” dell’amministrazione in carica.

«Tutte le difficoltà che abbiamo affrontato, quelle con cui stiamo facendo i conti anche oggi, non mi hanno certo sfiancato, anzi mi hanno reso più forte e ancora più convinto che guidare la propria città è il compito in assoluto più bello che poteva capitarmi nella mia vita», è quanto Accorinti va sostenendo da settimane. La paralisi burocratica di un’opera pubblica essenziale quale il nuovo porto di Tremestieri, aggiunta agli ostacoli che hanno ulteriormente rallentato anche l’iter della via Don Blasco, è assurda e ingiustificabile, secondo il sindaco metropolitano. E, dunque, o Crocetta darà seguito al suo impegno, convocando in settimana il tavolo tecnico su Tremestieri, oppure «la città si difenderà con le unghie e con i denti, in tutte le sedi possibili». Di solito, il can che abbaia non morde. Accorinti dimostri che a volte può accadere il contrario.

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