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La Giunta chiede a Termini un passo indietro

La Giunta chiede a Termini un passo indietro

Non c’è pace a Palazzo Zanca, dove scoppia un caso dopo l’altro. Mentre il consiglio comunale vive i suoi “tormenti”, ecco che deflagra la grana Leonardo Termini, l’attuale presidente dell’Amam, citato a giudizio – non per il suo ruolo di amministratore pubblico ma di commercialista – assieme al direttore generale della Banca di credito cooperativo “Antonello da Messina” Fabrizio Vigorita e al commercialista Giuseppe Damiani. Una vicenda che non poteva lasciare indifferente l’amministrazione Accorinti, divenendo argomento principe dell’intera giornata di ieri. Una giornata di lunghi confronti, anche con Termini che, nel primissimo pomeriggio, è uscito fumando nervosamente dalla sala giunta dopo un primo faccia a faccia con gli assessori dicendosi «Sereno»: «Ho fiducia nella magistratura, rispetto il pensiero del pm e sono tranquillo rispetto alle mie azioni». Nessun accenno a dimissioni.

Dimissioni che però, in serata, dopo una nuova riunione fiume, la Giunta ha deciso di chiedere allo stesso Termini. «L’Amministrazione comunale – si legge in una nota – avuta notizia del rinvio a giudizio del dr. Termini, per motivi esclusivamente inerenti la sua professione, e nonostante essi siano del tutto estranei alla attività di presidente di Amam, ha comunque chiesto al professionista amministratore di rassegnare le dimissioni da presidente della azienda partecipata dal Comune. Auguriamo che il dr. Termini possa dimostrare la sua estraneità ai comportamenti addebitatigli. Il rigore estremo di tale richiesta è da intendere quale espressione del senso di responsabilità istituzionale che chiunque eserciti una funzione pubblica deve testimoniare per escludere qualsiasi ipotesi di mancanza di serenità nell’esercizio delle funzioni stesse. La decisione è dunque conferma della massima trasparenza che ha sempre contraddistinto l’azione di questa Amministrazione e quale evidente dimostrazione dell’assoluta serietà dei percorsi di legalità e dello spirito di servizio da sempre intrapresi per la garanzia della città e della qualità della azione amministrativa. Nel ringraziare il dr. Termini – concludono Accorinti e i suoi assessori – per il generoso lavoro svolto, l’Amministrazione garantisce la cittadinanza nella continuità dell'azione positiva dell'azienda».

La palla passa a Termini, che dovrà decidere se dimettersi o infilarsi in un braccio di ferro con l’Amministrazione che lo ha nominato. Il commercialista h achiesto dodici ore di riflessione e comunicherà oggi la sua risposta alla richiesta esplicita della Giunta. L’accusa del pm Diego Capece Minutolo di truffa ai danni dell’amministratore pro tempore della società Sofime, una vicenda che affonda le radici nell’autunno del 2011 e riguarda l’acquisto di una società finanziaria sotto fallimento.

È già inevitabilmente partito il totonomina per il successore di Termini all’Amam: il nome più caldo, al momento, è quello dell’ex vicesindaco Guido Signorino.(seb.casp.)

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