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Occupazione suolo,
31 evasori

Occupazione suolo, 31 evasori

Ma c’è qualcuno che paga a Messina la tassa d’occupazione suolo? Pochissimi, secondo quanto rilevato nelle serate di venerdì e sabato dalla Polizia municipale. Una vergogna insopportabile, ormai da molti anni, particolarmente grave nel momento storico in cui la barca su cui tutti quanti in qualche modo stiamo, il nostro Comune, rischia d’affondare sotto la mole gigantesca dei suoi nodi di bilancio come dei suoi debiti. Mentre molti contribuenti evadono e lucrano.

Ben 31 pizzerie, bar e pub – su 33 controllati dalla sezione Annona – sono risultati, incredibilmente ma non troppo, evasori dell’imposta comunale il cui pagamento consente di collocare sedie e tavoli, a fini privati, sul suolo pubblico. Quell’imposta senza la quale la celebrata movida una fregatura per il Comune e, in generale, per il contribuente, che sia commerciante o semplice cittadino.

Secondo quanto riscontrato tra venerdì e sabato, il mancato pagamento non riguardava soltanto il 2016. Le pratiche sono in corso di approfondimento ma nella quasi totalità dei casi la morosità andrebbe da un minimo di 2 anni ad un massimo di 7-8 anni. Vengono i brividi a pensare a che razza di città siamo anche perché i controlli sono solo all’inizio: andrà meglio la prossima volta o magari o i locali si confermeranno ancora il luogo privilegiato dell’evasione Cosap? Qualunque sia la giustificazione anche ragionevole prodotta – dalle contestazioni di esosità ai contenziosi – è evidente che la soluzione ai problemi del commercio non può mai essere il non pagare niente come stile di vita.

Ma entriamo nel dettaglio. Tra venerdì e sabato sono state passate a setaccio alcune zone contraddistinte da una notevole vivacità commerciale nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento, coi marciapiedi e qualche volta perfino le strade a servizio della granita del mattino così come delle consumazioni della movida notturna: la via Tommaso Cannizzaro, il corso Cavour, il viale Garibaldi, la via Cardines. L’Annona, del resto, era stata mobilitata dal dipartimento Patrimonio che, probabilmente, da tempo non vede più l’ombra di un’euro incassato a titolo d’occupazione suolo. Ma quanto tirato fuori dai 12 agenti intervenuti agli ordini del commissario capo Biagio Santagati, ha superato davvero le più pessimistiche previsioni.

Dei 16 locali controllati lungo la via Tommaso cannizzaro, da Cairoli verso monte, ben 15 erano evasori rispetto alla tassa d’occupazione suolo. Uno solo è risultato “pagatore” ma anche qui c’è la beffa: era autorizzato per occupare 12 metri – spiega Santagati – e invece ne occupava circa trenta».

Stesso quadro choc lungo il corso Cavour e la via Cardines: su 17 esercizi controllati, 16 sono risultati evasori e la sola mosca bianca, il pagatore di turno, «autorizzato per una decina di metri se n’era preso 40. Al punto che – prosegue Santagati – sconfinava abusivamente in strada e le auto dovevano allontanarsi». Le sanzioni? Nell’immediato la multa di 168 euro ma in prospettiva si rischia molto di più: se non si pagano gli arretrati, scatteranno le ordinanze di sgombero. Tanto per non lasciar fuori nessuno tra venerdì e sabato stangate, con i sequestri di merce, anche due “casbe” abusive in zona Duomo e sul marciapiede del viale San Martino.

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