E' corsa contro il tempo per evitare una nuova emergenza rifiuti a Messina. I ritardi nella raccolta, dovuti al rifiuto degli autisti di effettuare sabato sera un secondo turno, hanno lasciato per strada circa 700 tonnellate di spazzatura. Stamattina la città si è svegliata con i cassonetti ricolmi e circondati dalla spazzatura poiché nel primo di turno di raccolta, iniziato all'una di notte, gli autocompattatori erano completamente stipati e si sono dovuti dirigere direttamente in discarica a Motta S.Anastasia per scaricare. La raccolta in città è dunque iniziata in ritardo e come al solito bisognerà fare i salti mortali per ritornare alla normalità.
Difficile invece che si normalizzino in tempi brevi i rapporti fra azienda e lavoratori dopo la sospensione cautelare di sette autisti disposta dal commissario straordinario di Messinambiente. Giovanni Calabrò. Un atto di grave insubordinazione ha definito Calabrò la decisione degli autisti di non accettare la richiesta dell'azienda di effettuare un secondo turno di raccolta in vista della chiusura della discarica per 36 ore. Stamani il commissario ha ricevuto la relazione richiesta ai responsabili del servizio ed ora i lavoratori avranno cinque giorni di tempo per presentare le controdeduzioni prima che scattino eventuali provvedimenti disciplinari.
Un braccio di ferro che ha già scatenato la reazione dei sindacati ed in particolare della segretaria generale della FP Cgil Clara Crocè che accusa Calabrò di non tenere in alcun conto l'esasperazione dei lavoratori per i ritardi nel pagamento degli stipendi. “Lei faccia la sindacalista che io faccio il commissario -ha risposto oggi Calabrò che ha poi rincarato la dose: “Non posso tollerare che si sfoci nell'anarchia specie in un'azienda che deve espletare un servizio pubblico essenziale e dove oggi la tolleranza zero è necessaria per garantire equilibri sottilissimi”.
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