Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Missione Kenia, l'impegno di Messina

foto gazzetta del sud

Non li si conosce. Spesso si ignora la loro laboriosità. Eppure, nella loro discrezione, sono capaci di grandi inequiparabili slanci di generosità. Non chiedono l'appoggio o le sovvenzioni di questo o quello schieramento politico. Non scendono a compromessi. Non si nascondono dietro vesti societarie di dubbia compagine organizzativa. Eppure presentano un'organizzazione da fare invidia alle migliori organizzazioni internazionali. Sono uomini e donne, portatori di una vera umanità basata sul vero amore. Quella dello scorso 8 aprile non è stata una mera serata di raccolta fondi, ma molto di più. Il contributo gratuito del gruppo folkloristico “Canterini Peloritani” diretti dal maestro Lillo Alessandro ha sicuramente portato un tocco di colore, di allegria, di spensieratezza alla serata. Tuttavia, l'intero evento è stato incentrato su ciò che la “Missione Kenya” e il gruppo cristiano Efraim di Minissale (sotto la guida spirituale del Pastore Rev. Tindaro Smeraldi) ha portato, sta portando, e porterà in aiuto alla popolazione del Kasue. La piccola, ma forte, comunità messinese, grazie anche alla collaborazione della Guardia costiera di Messina (su impegno personale del maresciallo Umberto Silipigni), si è imposta di perseguire l'ambizioso scopo di fondare una clinica per giovani madri e per bambini. I fondi raccolti dalla comunità Efraim, grazie anche al generoso contributo del club Rotary, del gruppo dei Canterini Peloritani e della Guardia costiera, utilizzati per la realizzazione della anzidetta clinica, svolgono altresì un importante e superiore scopo. L'obiettivo del reverendo Smeraldi è quello di restituire a questa popolazione, e sopratutto alle puerpere e ai neo-nati, la dignità della condizione umana. Spesso i problemi personali, familiari, sociali, locali, nazionali, ci allontanano dai reali e gravi problemi che affliggono le popolazioni a noi vicine, costrette, fin dalla nascita, a percorrere ogni giorno chilometri a piedi per potersi rifornire d'acqua; donne costrette a partorire in casa in condizioni igienico-sanitarie primitive; con un tasso di mortalità infantile pari o superiore al 40%. In silenzio, senza clamore mediatico, senza aiuti, senza sovvenzione alcuna, ma senza compromessi, il gruppo cristiano Efraim costituisce un alveare nel quale ogni singola ape coopera al raggiungimento del Benessere comune. “C'è un'ape che si posa su un bottone di rosa: lo succhia e se ne va. Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa” (Trilussa).

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia