Adesso si fa sul serio almeno sembra. Da domani lo storico rione Taormina potrebbe cambiare i connotati. La decisione, che era nell’aria da diverso tempo, adesso sembra concretizzarsi. Ieri infatti, quasi come un fulmine a ciel sereno, i vigili urbani hanno recapitato, ad una quarantina di famiglie, le ordinanze di sgombero firmate dal dirigente del dipartimento politiche della casa, architetto Maria Canale. Di diverse tipologie i destinatari: chi ancora occupa le baracche nonostante l’assegnazione di un alloggio nelle case rosa, le prime a essere state costruite dallo Iacp in via Consolare Valeria, chi ancora abita in baracca nonostante l’assegnazione degli appartamenti alle case verdi, consegnati il 24 novembre 2015, chi, se pur in graduatoria, non è rientrato tra gli assegnatari e chi non è rientrato nemmeno in graduatoria ma deve lasciare libere la casette per consentire l’abbattimento di una intera fascia. Un lavoro certosino quello dell’ufficio casa che ha vagliato le singole posizioni e che si è concluso con queste ordinanze. In pratica, per abbattere una fila di baracche bisogna liberarle. Con le ultime assegnazioni, quelle del 24 novembre scorso, si è appurato che le casette che andavano a liberarsi risultavano, nel contesto della baraccopoli, a macchia di leopardo. La difficoltà di rendere un’intera area libera da abitanti ha fatto sì che l’ufficio risanamento chiedesse, ad alcune famiglie rimaste, di spostarsi in altre baracche della zona. Questo, per consentire, dopo il distacco delle utenze (luce, gas e acqua) il successivo abbattimento. Sembra però che nella lista dei destinatari delle ordinanze di sgombero ci siano diverse famiglie che hanno avuto il permesso di spostarsi e hanno già ripulito i piccoli nuovi alloggi di cui hanno preso possesso. Insomma una serie di problemi che daranno non poco filo da torcere all’amministrazione. Tutto questo rallenterà certamente l’iter verso lo sbaraccamento anche perché i vari passaggi sono stati compiuti nel più assoluto riserbo da parte dell’ufficio casa. Forse una maggiore trasparenza sull’iter, anche nei confronti della stampa, avrebbe chiarito le idee agli abitanti per arrivare a una soluzione condivisa. Ma questo è solo un dettaglio. Domani forse tutto sarà reso più chiaro.
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