Adesso è tutto scritto, nero su bianco. Con tanto di bozza di protocollo d’intesa, sul quale però è stato imposto il vincolo di segretezza. Il secondo palazzo di giustizia si farà negli spazi dell’ex ospedale militare. L’accordo è diventato pressoché definitivo nell’ultima riunione, tenutasi venerdì scorso a Roma negli uffici del ministero della Difesa.
Nella Capitale con l’assessore ai Lavori pubblici Sergio De Cola si sono incontrati i massimi vertici ministeriali, il direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie de del ministero della Giustizia Antonio Mungo ed il generale di divisione Antonio Caporotundo, che presiede la task force sulle dismissioni costituita al ministero della Difesa. Insieme a loro, uno stuolo di tecnici, tra cui il consulente del ministro Luca Andreoli.
La svolta decisiva è arrivata grazie ad un emendamento alla Legge di stabilità che, di fatto, consente al Comune di spendere i famosi 17 milioni di euro ottenuti nel 1995 per costruire il palagiustizia satellite.