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Approdi, un molo inagibile
e l’altro in forse

Approdi, un molo inagibile e l’altro in forse

È stata una giornata critica, a causa delle mareggiate che, innescate da un violentissimo vento di scirocco, fino a 100 chilometri orari, hanno attanagliato la costa sud e anche la riviera nord.

Le condizioni meteo avverse hanno fatto scattare la chiusura degli approdi d’emergenza di Tremestieri, ed il ritorno in massa dei Tir (da stamani) alla rada San Francesco e alla Marittima. Paura e preoccupazione anchem per tanti cittadini di Galati. La nuova barriera di scogli realizzata davanti alle Case Raciti ha assolto alla sua funzione di difesa ma è apparsa altresì evidente la necessità di innalzarla di almeno 1 metro, come già deciso dalla Protezione civile, per garantirne la durata e la resistenza. Ma paura e preoccupazione, a Galati, si rinnoveranno anche stamani, per il fenomeno dell’onda lunga o “mare morto” che segue ad ogni burrasca, e minaccia una consistente parte dell’abitato non adeguatamente protetta. Ma procediamo per ordine. Gli approdi sono destinati a una lunga chiusura, probabilmente limitata alla banchina esterna. Ma all’inizio l’interdizione sarà integrale, date le dimensioni dell’isola di sabbia che già ieri si delineava tra la testata della diga e l’imbocco del porto. Serviranno i rilievi sui fondali per verificare la profondità minima richiesta almeno lungo la banchina di riva. Solo dopo il bacino di Tremestieri potrà tornare parzialmente agibile.

Ieri l’insabbiamento è stato progressivo. Già alle 10.30, appariva una “spiaggetta” da oltre 5.000 metri cubi di sabbia, attaccata al tratto finale della diga e solo in parte costituita dalla ghiaia da tempo presente in bacino. In tarda mattinata, poi si è notato come la spiaggetta si stesse trasformando nella solita “penisola” triangolare protesa verso l’imbocco del porto. Alle 18, infine, apparivano tutte le caratteristiche di un insabbiamento tra i peggiori degli ultimi anni. Naturalmente, nella quantificazione dei sedimenti, risulterà decisivo l’andamento della mareggiata, vento e cambio di corrente, nella notte appena trascorsa. Bisognerà vedere quanta altra ghiaia, proveniente da sud, è stata proiettata all’interno degli approdi tramite il solito aggiramento della testata della diga. Dovrebbe risultare confermata la stima preventiva fornita all’Autorità portuale da un modello sperimentale di calcolo dei flussi sabbiosi. Secondo la previsione, dovrebbe essersi formata un’isola di sabbia di dimensioni superiori ai 10.000 metri cubi e forse non superiori ai 16.000 metri cubi. La quantità e la disposizione della ghiaia, assieme all’iter del dragaggio, detteranno i tempi del ritorno alla normalità. Oggi intanto, tutto il traffico gommato pesante è dirottato alla rada S. Francesco e al porto storico. Ciò significa il ritorno alle code di Tir al Boccetta e sul viale della Libertà, sulla Cortina e il viale Europa, con gli ennesimi straordinari richiesti alla Polizia municipale. Inizia oggi la doppia “corsa contro il tempo”: oltre all’iter per il dragaggio che si snoderà tra Palermo e Messina, c’è la novità della competenza del nuovo gestore dei servizi portuali, la Comet, che già oggi eseguirà una prima ricognizione per i rilievi batimetrici, in collaborazione con la Capitaneria di porto e con l’Authority.

Ma torniamo a Galati dove non vi è soltanto l’esigenza d’innalzare al più presto la barriera eretta tra le case Raciti e l’ex campo di calcio. Si avverte l’urgenza di proteggere anche il litorale “nord” del borgo, dove già altre volte le mareggiate hanno allagato abitazioni, lidi, negozi e depositi. Per questo il presidente del 1. Quartiere, Enzo Messina, ed il consigliere Carlo Dainotta, preannunciano iniziative forti dell’intero Consiglio circoscrizionale per indurre l’Amministrazione Accorinti ad accelerare tempi e fondi (4,5 milioni) del vero progetto risolutivo fondato sulle barriere sommerse, in prosecuzione di quanto già fatto a difesa di S. Margherita e sino alla foce del torrente Galati. Diventa questa la vera scommessa del futuro.

Seri problemi di erosione, infine, vengono segnalati anche a Contesse Unnra, dove le ondate hanno distrutto – come riferisce l’ex consigliere Ciccio gallo – gran parte del muro protettivo, sul demanio, dell’ex stabilimento Samar

Ma non solo di mare ha vissuto l’emergenza maltempo domenicale. Due grossi alberi sono crollati con un impatto che avrebbe potuto avere conseguenze tragiche: uno sulla via Catania, ha semidistrutto una “Citroen Saxo” mentre l’altro è precipitato sopra i tavolini di un frequentato bar di via Cannizzaro. Ancora una volta la buona sorte ha protetto i messinesi (in particolare una donna, vicino al bar) da gravi conseguenze. In serata un’altra auto è stata semidistrutta da un terzo albero, in via Buganza. Una situazione di pericolo si è registrata al Villaggio Aldisio dove un serbatoio ha rischiato di crollare dalla terrazza di una palazzina della via D’Anfuso e solo l’intervento dei vigili del fuoco ha evitato gravi conseguenze.

Micidiale, infine, il pericolo corso sulla Panoramica, all’altezza del civico 1416 (complesso Linea Verde) dove alle 11 un palo della pubblica illuminazione si è schiantato tra il panico ed incredulità di alcuni pedoni e automobilisti. Il gruppo Dr attivo nella V Circoscrizione sollecita d’urgenza una efficiente verifica strutturale e di stabilità di tutti i pali della luce: già negli scorsi mesi analoghe situazioni si sono verificate mettendo a rischio la vita dei cittadini»

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