Sarà la più grande area portuale d’Italia. Per progettare veramente un futuro congiunto tra Calabria e Sicilia. Niente più chiacchiere trentennali, ovvero la conurbazione&affini, soltanto fatti.
Di tutte le voci e vocine precedenti, delle pressioni pseudo politiche, fortunatamente non è rimasta molta traccia e il governo Renzi si appresta a siglare oggi, o al massimo domani - secondo indiscrezioni confermate a livello istituzionale -, il matrimonio tra Gioia Tauro, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Messina e Milazzo nell’ambito della riforma della portualità nel nostro Paese che è in corso di definizione in questi mesi e ha creato polemiche feroci un po’ ovunque, comprese le due sponde dello Stretto. Che rimane, non bisogna dimenticarlo mai, uno dei luoghi più belli del mondo.
Nei giorni scorsi è circolata la cosiddetta bozza definitiva varata dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, un documento in cui il governo ha preso in sostanza atto che non si poteva dividere in due lo Stretto consegnando Messina e Milazzo a Catania e Augusta sul versante siciliano, e separando così i due porti dalla naturale cointeressenza con Gioia Tauro e tutto il sistema intertrasportistico calabrese.
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