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Messina a Caserta per chiudere alla grande

Il Messina non sa più vincere e si accontenta

Il Messina per coltivare il sogno play-off, la Casertana per tornare in vetta alla classifica dopo il sorpasso del Foggia, la favorita numero uno per la vittoria del campionato. Non mancano, quindi, i motivi di interesse per la sfida del Pinto dove i campani, hanno, finora costruito il loro brillante torneo, conquistando 19 punti dei 30 totali. Per i giallorossi, a secco di vittorie dalla scorso 7 novembre, un esame difficile, al limite del  proibitivo. Partita complicata anche per via di qualche assenza. Non ci saranno Martinelli e Palumbo, cioè metà di quella difesa che per molte giornate è stata la migliore del torneo. In avanti, invece, out Cocuzza che, a causa di un grave problema muscolare alla coscia,  ritornerà a febbraio.

Rispetto alla gara con l’Akragas, il tecnico Arturo Di Napoli, orientato a confermare il 4-3-3, recupera a centrocampo Giorgione e Baccolo, cioè l’uomo di maggiore dinamismo e quello a cui sono demandate le geometrie della squadra. In avanti, invece, pronti a ritornare, questa volta dal primo minuto, Gustavo e Tavares anche se, in realtà, solo il brasiliano dovrebbe cominciare tra i titolari. L’auspicio che il Messina guadagni quel peso offensivo smarrito per strada per la scarsa incisività del trio d’attacco, perché, nelle gare precedenti, a mancare non è stato solo il riferimento centrale ma soprattutto la verve degli esterni che non sono riusciti a garantire un rendimento di quantità e qualità, spremuti dall’inizio veemente del campionato e limitati da piccoli acciacchi e grandi infortuni come quello occorso a Padulano. In difesa ci sarà una chance per Frabotta e Barilaro con il primo più adatto al sistema di gioco che Di Napoli varerà al Pinto.

Anche la Casertana, reduce da un doppio ko con l’Andria e con il Teramo in Coppa Italia, non può contare su tutti gli effettivi. Assenze pesanti in mezzo al campo dove mancheranno Agyei e Mancosu mentre in difesa non ci sarà Murolo, il perno del pacchetto arretrato. Il Messina ha, quindi, l’obbligo di provarci, evitando di commettere gli errori banali delle gare con Lecce e Akragas.     

 

 

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