Poco più di sei mesi di tempo, dal lunedì 14 dicembre a giugno 2016, per dimostrare a Trenitalia che il servizio di Metroferrovia a Messina è sostenibile, utile, economico e anche veloce. C’è, però, il fondato rischio che sia un doppione della corsa numero 2 dell’Atm, il mezzo che su strada copre la stessa tratta e che, ormai, ha guadagnato le simpatie e il gradimento dell’utenza per la sua radicata frequenza sul territorio, di giorno ma anche nelle ore notturne. Sul sito di Trenitalia sono state pubblicate tutte le 28 corse andata e ritorno di Metroferrovia che toccheranno le varie fermate dislocate da Messina centrale fino a Giampilieri. Esclusa solo S.Cecilia perché interessata dal passaggio della nuova Via Don Blasco. Al momento il costo del biglietto, solo andata, per o da Giampilieri è di 2,25, 1 euro e 50, invece, se la stazione di partenza o arrivo, da o per Messina centrale, è Galati. Nei nuovi orari la casella con il carrello è ancora vuota, proprio perché sui prezzi sono ancora in corso delle valutazioni che saranno rese note a breve. Il mese scorso, Trenitalia, Atm e l’assessore alla mobilità Gaetano Cacciola, si sono seduti al tavolo per discutere del servizio e di come i mezzi su gomma del comune dovrebbero, eventualmente, interagire col ferrato. L’azienda municipalizzata ha preso molto sul serio la questione, approntando uno studio sui flussi da e per la zona sud di Messina. La proposta, anche avallata dal sindacato Orsa, da sempre attento alle tematiche relative al trasporto, sul costo di un biglietto integrato a 3 euro, comprensivo di 2 corse di Metroferrovia e bus, sembra aver trovato ampio consenso. Bisognerà, adesso, capire come e se sviluppare l’idea che dovrebbe snellire e agevolare gli spostamenti dell’utenza collinare. La centralità di bus e tram, infatti, riveste ancora un ruolo preponderante e consolidato nelle abitudini per pensare ad un radicale cambiamento.
Altra questione non meno importante è data dalla collocazione delle fermate della Metroferrovia in città. Alcune stazioni come quelle di Tremestieri, Contesse e Fiumara Gazzi si trovano in contesti non felicissimi e sono abbandonate a se stesse, giusto per usare un eufemismo. In una decina di minuti è possibile raggiungere la stazione centrale di Messina, un tempo sicuramente accettabile. Quello che non è ancora accettabile è lo stato dei luoghi, perennemente squallidi e per il quale dovrà essere fatto qualcosa dall’amministrazione comunale.
Peraltro il ritardo con cui sarà varato il nuovo servizio perde in partenza gli studenti, i pendolari per eccellenza, già fidelizzati dall’Atm. Altro dato, ma non è il solo, di cui bisognerà tenere conto.