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Gettonopoli, obbligo di firma
per 12 consiglieri

Gettonopoli, obbligo di firmaper 12 consiglieri

Certificavano la presenza nelle commissioni consiliari permanenti, a volte anche per pochi secondi, per raggiungere il limite massimo di oltre 2000 euro per il quale servivano 39 partecipazioni mensili. E tutto questo solo nel periodo preso in considerazione dalla Digos, cioè dal novembre del 2014 al gennaio del 2015. Attraverso riprese video e intercettazioni ambientali è stato ricostruito quello che per molti anni è stato un modo di fare poco ortodosso. Alcuni consiglieri, infatti, erano ossessionati dal fatto di dover raggiungere il massimo dell’indennità anche perché il gettone di presenza era stato abbassato, nel settembre del 2013, da 100 a 56 euro.
Ventitre in totale gli indagati, 12 dei quali, prima e dopo la partecipazione ai vari lavori d’aula dovranno firmare presso il posto fisso dei Vigili Urbani a Palazzo Zanca. Si tratta dei consiglieri nonché presidenti di commissione, Carlo Abbate e Pietro Adamo e dei consiglieri Pio Amadeo, Angelo Burrascano, Giovanna Crifò, Nicola Salvatore Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmela David, Fabrizio Sottile, Paolo David, Benedetto Vaccarino e Santi Daniele Zuccarello. Sono tutti accusati, a vario titolo, di truffa aggravata, falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso d’ufficio. Nell’ambito dello stesso procedimento l’avviso di conclusione indagine ha raggiunto anche altri 11 consiglieri comunali. La misura cautelare è stata emessa dal Gip Maria Militello su richiesta del procuratore aggiunto Vincenzo Barbaro e dal sostituto procuratore Diego Capece Minutolo. Le commissioni consiliari permanenti che operano all’interno del Consiglio Comunale di Messina sono dieci più la conferenza dei Capi Gruppo, ed ognuna si occupa di materie specifiche. Le commissioni in seduta ordinaria si riuniscono settimanalmente, secondo un sistema calendarizzato senza preventiva indicazione degli ordini del giorno da trattare. Ciascun consigliere comunale è componente di almeno 6 commissioni ed ognuno, in teoria, potrebbe raggiungere il massimo di 24 presenze mensili. In realtà ciascun consigliere tendeva a massimizzare i gettoni di presenza utilizzando vari sotterfugi per comprovare la propria partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari permanenti. E’ emerso che quanto riportato nei verbali delle commissioni era il frutto di una studiata condotta finalizzata ad aggirare il problema della presenza effettiva del consigliere, alla quale è subordinata l’erogazione del gettone di presenza. Gli investigatori hanno accertato che, in alcuni casi, i consiglieri intervenivano nel corso della seduta per il tempo strettamente necessario a firmare, e quindi per ottenere ugualmente il gettone.

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