Nei giorni dell’acqua razionata l’invasione dei Tir in centro causata stavolta dallo sciopero ad oltranza dei 35 terminalisti degli approdi, ha rischiato perfino di passare in secondo piano. Eppure ieri a Tremestieri, durante lo sciopero indetto da Fast-Confasl e Ugl per far luce sul futuro di lavoratori ormai esasperati, non sono mancati momenti forti. L’annunciato blocco del traffico pesante per il continente, alle 12, è scattato puntuale grazie alle catene umane create, davanti al tunnel e poi anche su una banchina, dai dipendenti della Terminal srl. È la società che tuttora associa gli armatori Caronte & Tourist, Bluferries Rfi e Meridiano Lines per la gestione dei servizi portuali, in attesa del contratto con il nuovo aggiudicatario Comet. Il momento di maggiore tensione alle 12.40 quando davanti allo scivolo 1 s’è presentata lo stesso, il portellone semiabbassato per lo sbarco, la nave “Stretto di Messina” della società Caronte & Tourist. Una ventina di terminalisti, disposti l’uno accanto all’altro hanno fatto segno di fermarsi, poi hanno girato tutti insieme le spalle alla nave carica di Tir, sottolineando così che lo sbarco sarebbe stato impossibile. Al comandante di bordo non è rimasto da fare che prenderne atto, sollevare il portellone e invertire la rotta verso la rada San Francesco. In giornata, poi, qualche momento di nervosismo non è mancato da parte dei camionisti che, ignari dello sciopero, sono affluiti nel piccolo porto passando dalla chiocciola. È bastato poco, però, perché si rendessero conto di quanto accadeva. In centro non sarebbero stati multati (disposta una deroga all’ordinanza per ragioni di sicurezza e ordine pubblico) e hanno fatto inversione verso il Boccetta. Complessivamente, la prima giornata di occupazione è filata via tranquilla. A risentirne molto di più la circolazione sui viali Boccetta e della Libertà. Peccato, perché i prossimi giorni di buon tempo, piuttosto che a una drammatica vertenza e ad nuova emergenza Tir, dovrebbero essere dedicati al dragaggio della sabbia che minaccia l’uso degli approdi. Che fa temere il blocco ben più drastico da mancato dragaggio (grazie alla Regione che ancora deve autorizzarlo...) dato già per certo alla prossima sciroccata, ma questa è un’altra storia. Tornando alla vertenza riesplosa ieri i 35 terminalisti si sentono abbandonati, addirittura ignorati, da entrambe le società: «Sia dall’attuale, la Terminal, che nessuna informazione ha comunicato ai sindacati di categoria, sia dalla nuova società, la Comet, che già dal 15 ottobre è aggiudicataria (in via provvisoria, ndr) dell’appalto dei servizi: all’ultimo incontro convocato dall’Autorità portuale e dalla Capitaneria non si sono neanche presentate».
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