Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, ancora seri disagi

 Il ritorno graduale alla normalità passa da residui ma ancora sentiti disagi, postumi di un’emergenza idrica senza precedenti. Nella giornata di ieri è ripartita la distribuzione dell’acqua nelle case dei messinesi, ma in maniera ancora parziale e ridotta, procedendo per zone, con la conseguenza che diversi rioni sono rimasti a secco per molte ore. Quasi inevitabile, considerato che i serbatoi si sono presto svuotati vista l’altissima richiesta. Penalizzate, in particolare, le zone più alte della città. Già oggi dovrebbero essere evidenti i progressi, ma si prevede che si potrà tornare a pieno regime non prima di domani. Ecco perché anche ieri, come disposto dall’unità di crisi della Prefettura, è stato massiccio l’impiego di autobotti nei quartieri non raggiunti dall’acqua. Due le riunioni dell’unità di crisi, a nessuna delle due è stato invitato il Comune, acuendo la frattura istituzionale che oggi appare senza fine. Chiusa la fase più critica dell’emergenza, si apre quella dell’analisi: di ciò che è stato e di ciò che dovrà essere per evitare di ricadere nella crisi. Riguardo al passato, ripercorriamo la tormentata storia dell’acquedotto dell’Alcantara, un impianto “nostro” che ci è stato di fatto tolto, lasciandoci il solo Fiumefreddo come unica fonte di approvvigionamento idrico. Per quanto riguarda il futuro, l’ingegnere capo del Genio civile Santoro, durante le riunioni in prefettura, ha evidenziato la necessità di creare un impianto di protezione della malandata condotta del Fiumefreddo, in modo da evitare che eventuali future frane possano creare nuovi disagi. Il tutto mentre, messa alle spalle la fase emergenziale, a Palazzo Zanca si sta per riaprire la crisi politica: è probabile che della vicenda si parlerà in un consiglio comunale aperto, mentre i partiti si preparano al redde rationem

Caricamento commenti

Commenta la notizia