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Pronto soccorso del Piemonte, Vullo chiede quasi 4 milioni

 La strada è ormai tracciata ma nelle more che si concluda il processo di accorpamento del presidio ospedaliero “Piemonte” con l’Irccs, attraverso apposito decreto, dovrà essere il direttore generale dell’ex Azienda “Papardo-Piemonte” ad assicurare «la migliore funzionalità del Pronto soccorso, dei servizi e dei reparti correlati». Lo indica il comma 6 delle dell’articolo 1 della Legge regionale 24, rispetto al quale il diretto interessato, il Dg Michele Vullo, si adegua chiedendo risorse per potere rispondere prontamente a quanto previsto dalla normativa. Lo stesso Dg ha varato ieri una delibera, coofirmata dal direttore amministrativo Domenico Moncada e dal direttore Sanitario Paolina Reitano, attraverso cui sollecita all’assessore regionale alla Salute «l’utilizzo della copertura finanziaria» garantita dalla stessa legge 24 (seppur non specificata) «per l’assunzione a tempo determinato del personale necessario a garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori dei presidi ospedalieri Papardo e Piemonte per l’intero arco del procedimento di trasferimento del nosocomio del viale Europa al “Neurolesi”», fissata in 90 giorni. Un provvedimento ritenuto «inevitabile» per Vullo, anche guardando a ciò che è accaduto nell’ultimo periodo: «Ci siamo trovati a sopperire con carenze d’organico quasi drammatiche». Basta approfondire i numeri: ogni Pronto soccorso dovrebbe poter contare su 18 medici e 24 infermieri, attualmente la direzione ne ha a disposizione 19 e 24 per due strutture. «Occorre garantire una presenza adeguata di personale, considerato che vi sono operatori che godono ancora di ferie arretrate», ha proseguito Vullo. Somme, quante? La macchina annuale costa circa 14 milioni di euro, proiettata su tre dodicesimi ammonta a circa 3,6-3,8 milioni di euro per i tre mesi di servizio che dovranno essere assicurati secondo la vecchia struttura.

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