A distanza di quasi due anni dalla manifestazione anti-Tares, scende nuovamente in piazza il fronte di coloro i quali contestano l’incremento della tassa sui rifiuti e chiedono la riduzione della Tari a causa delle riscontrate inefficienze del servizio reso alla cittadinanza. Ieri mattina l’Assemblea degli aderenti agli “Stati Generali di Messina”, a seguito dei chiarimenti forniti dagli esponenti di “L’Altra Messina”, Cittadinanzattiva e Movimento Consumatori del Sud, in merito alle motivazioni che li hanno spinti ad organizzare la manifestazione “No Tari” di stamane a piazza Unione Europea, ha deciso all’unanimità di aderire alla manifestazione. «Determinanti in tal senso – si legge nel comunicato – sono stati i contributi tecnici dai quali è emerso, in modo inequivocabile, come siano errate sia le valutazioni del dirigente Romolo dell’Acqua, che sostiene l’inutilità della diffida da parte dei cittadini, sia quelle del Sindaco che, inspiegabilmente, definisce demagogici i tentativi di far valere i diritti della cittadinanza. A differenza di quanto sostenuto da dirigente e sindaco secondo i quali “…l’eventuale mancato svolgimento del servizio implica l’esistenza di tempestive segnalazioni effettuate dall’utente al gestore in merito al servizio non erogato…”, i tecnici presenti – prosegue ancora la nota – hanno chiarito come la legge ovviamente prevalga sul regolamento comunale per cui nessuna dimostrazione del disservizio è dovuta dai cittadini. Le numerosissime segnalazioni dei messinesi circa l’inefficienza del servizio, ammessa anche dall’attuale commissario di Messinambiente, sommate agli articoli di stampa, alle documentazioni fotografiche sui social network ed, in particolare, al rischio di emergenza sanitaria denunciata pubblicamente nel mese di luglio 2015 dalla Conferenza dei sei presidenti di Circoscrizione al prefetto Stefano Trotta, sono ampiamente sufficienti per dimostrare come vada immediatamente applicata la riduzione del tributo che andrà pagato nella misura massima del 20 %». La parte più significativa del documento è in coda: «Le diffide che i cittadini invieranno, sommate alle 1000 già consegnate, avranno valore interruttivo poiché bloccano da subito l’invio dei bollettini e danno 30 giorni di tempo al sindaco per ritirare in autotutela la delibera di consiglio comunale o agli uffici per attuare la riduzione del tributo». Durante la manifestazione, convocata per le 10,30, si costituirà ufficialmente il Comitato No Tari. Ad aderire all’iniziativa anche le Acli, pur se con una posizione del tutto autonoma. Il presidente Antonio Gallo sostiene che «l’acceso dibattito attualmente in corso vada assolutamente ridefinito, in quanto confonde il piano burocratico con quello sociale e politico. La replica burocratica data dal sindaco Accorinti non é accettabile in quanto, in tali termini, é stata opportunamente formulata dal dirigente del settore. La risposta da parte dell’Amministrazione avrebbe dovuto essere ben diversa. Considerata infatti la modesta qualità del servizio, il preoccupante ritardo dell’Amministrazione nell’impostare e risolvere, a oltre due anni dalle elezioni, la questione, e superare le criticità, posto l’evidente disagio sociale ma anche la voglia democraticamente espressa dai cittadini di interloquire con le Istituzioni, il sindaco avrebbe dovuto immaginare una soluzione politica e non burocratica».
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