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Tari, nuova mazzata
per i messinesi

Lievita la prossima Tari e dal forno però deve uscire prima del 30 settembre. Tutti gli ingredienti saranno pronti lunedì, cioè a tre giorni dalla scadenza.

Poi il consiglio comunale dovrà valutarlo e votarlo, nell'ennesima volata prima dell'ultimo metro. Il braccio di ferro fra gli uffici  di palazzo Zanca, l'assessorato e  Messinambiente è quasi finito.

Per capire quale sia il valore della tari che deve coprire integralmente il costo bisogna valutare due aspetti. La perizia preparata dai dipartimenti di Palazzo Zanca e la valutazioni di Messinambiente che quel servizio lo svolge. I numeri dell'uno e dell'altra non combaciano da anni. Quindi il comune pagava lo smaltimento e il conferimento in discarica una cifra e la partecipata ne spendeva di più creando debiti su debiti.

Anche quest'anno si è creato il medesimo problema e forse adesso siamo al redde rationem. Dopo una settimana di incontri, confronti e scontri sui numeri è stata tirata una linea e la nuova delibera Tari, aggiornata con il nuovo piano finanziario è in corso di perfezionamento. Ma l'esito è quello il monte imponibile sale fino a sfondare quota 44 milioni.

Le deduzioni portate al tavolo da Messinambiente hanno avuto, almeno in parte, effetto. I vertici della partecipata chiedevano circa 3 milioni di euro in più l'anno, cioè 250 mila euro al mese. Alla fine si arriverà a riconoscerne circa due di milioni. A giustificare i maggiori costi sono gli interventi ritenuti straordinari, ma anche quelli oltre perizia cioè quelli che invece di costare x sono costati y perchè invece di pulire dieci discariche abusive come negli accordi– è solo un esempio -  ne sono state pulite 30.

ai due milioni in più maturati in questi giorni va aggiunto un altro milione che proviene dal conferimento fuori orario in discarica durante l'estate , cioè 700 mila euro, e altri 300 mila euro di fidejussione per il prossimo porta a porta.

Dunque alla fine dei conti altro che Tari alleggerita come annunciato ad inizio anni. Il tributo crescerà di qualche euro per tutti, ma non è questo il problema. Il nodo è che a fronte di un costo che è cresciuto il servizio resta sempre troppo sotto le attese dei cittadini che la tassa diligentemente, alla fine,  la pagheranno ma si chiedono “ quando finirà tutto questo?”.

 

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