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Bollette Tari 2014,
i conti non tornano

 In “Toto, Fabrizi e i giovani d’oggi” il principe De Curtis affermava che «è la somma che fa il totale», ma così sembra che nella nostra città non sia più. Almeno spulciando le bollette che il Dipartimento entrate tributarie del Comune ha inviato lo scorso anno a migliaia di utenti per il pagamento della Tari (la Tassa sui rifiuti) per l’anno 2014. Balzello la cui ultima rata è scaduta ad aprile scorso. Ebbene da un’attenta analisi delle voci che compongono la bolletta sembra infatti che, forse per un errore, i “virtuosi” avrebbero pagato di più visto che gli sconti da applicare all’utenza sarebbero stati calcolati, ed applicati, in maniera difforme da quanto deciso da Palazzo Zanca. L’arcano si svela analizzando, voce per voce e tabelle alla mano, i costi della Tari e tenendo ben presente quanto recita la delibera del consiglio comunale n. 31/c del 17 settembre 2014 avente come oggetto all’ordine del giorno proprio l’ “Approvazione Piano finanziario e correlata determinazione delle Tariffe del Tributo sui Rifiuti (Tari)”. Ebbene proprio in quella seduta i partecipanti 25 consiglieri su 40 aventi diritto (presidente Emilia Barrile, presenti per l’amministrazione il sindaco Accorinti e gli assessori Signorino, Ialacqua, Panarello e De Cola oltre al segretario generale Le Donne), oltre a dare disco verde a quanto in discussione hanno anche provveduto a modificare l’articolo 4 del “Piano” con «l’articolo 4 bis che come si legge nel documento fa parte integrante e sostanziale della delibera del consiglio comunale». Un articolo, quello approvato, che maggiora gli sconti per i cittadini virtuosi. Ma cosa prevede esattamente l’articolo “4 bis”? L’articolo si occupa delle agevolazioni per la raccolta differenziata per le utenze domestiche e delle agevolazioni/incentivi utenze non domestiche. Per il primo caso recita che «agli utenti che fattivamente collaborano al raggiungimento dell’obiettivo di aumento della quota di raccolta differenziata per l’anno 2014, vengono attribuite le seguenti agevolazioni: riduzione del 35% della quota variabile del tributo, relativa all’abitazione principale, per gli utenti che conferiscono i rifiuti presso le isole ecologiche nella quota minima di 5 kg pro capite mensili, da intendersi come media su base annua, e riduzione del 35% della quota variabile del tributo, per gli utenti che abbiano avviato il compostaggio dei propri scarti organici. Le agevolazioni sopra indicate verranno calcolate a consuntivo con compensazione con il tributo dovuto per l’anno successivo o rimborso dell’eventuale eccedenza pagata in caso di incapienza o di trasferimento di residenza. L’articolo 4 bis, come detto, sostituisce l’articolo 4 che invece prevedeva sconti del 25% (e non del 35%) per la differenziata nelle isole ecologiche e riduzione del 30% (e non del 35%) per il compostaggio. Insomma tutto chiaro alla luce del sostituito articolo. Se si fa la differenziata sul dovuto per il 2015 lo sconto sarà del 35% sulla quota variabile, se si fa il compostaggio lo sconto sarà di un ulteriore 35%. Se si fanno tutte e due lo sconto dovrà essere del 70% sul totale della quota variabile visto che da nessuna parte si dice il contrario. In poche parole se la tassa variabile è di 100 euro, chi fa la differenziata o il compostaggio ne dovrà pagare 65, chi le fa entrambe ne dovrà pagare soltanto 30 (100 euro meno 35 euro di sconto per la differenziata e mento altri 35 euro di sconto per il compostaggio). Così però sembra non accadere. Come dimostra una bolletta notificata ad un cittadino i calcoli sembrano essere fatti in modo non conforme alla delibera del consiglio comunale. Prendendo infatti i conti fatti dal Dipartimento Tributi ad un utente per un’abitazione di 40 mq nel centro cittadino, due le persone componenti il nucleo familiare, i conti non tornano realmente. Il Dipartimento, infatti, indica correttamente una tariffa fissa di 68 euro (1,70 euro x 40 mq) e una tariffa variabile già scontata pari a euro 90,63. Tale somma altro non è che il calcolo della parte variabile non scontata (euro 172,63) con la riduzione applicata dal Dipartimento per compostaggio e differenziata di soli 82 euro così da portare il totale del dovuto per la tariffa variabile a 90,63 euro. Gli 82 euro si ottengono detraendo dai 172,63 euro il 25% per la differenziata in isola ecologica, arrivando ad un totale di 129,47 euro e detraendo poi sulla somma già scontata (ma la riduzione dovrebbe essere applicata sul totale del dovuto e non sul dovuto già scontato) un ulteriore 30% pari ad euro 38,84. Detratte queste somme si arriva proprio ai 90,63 euro. Somma indicata nella bolletta attraverso la quale si chiede il pagamento della tassa. In realtà, così come deliberato dal consiglio comunale, i conti vanno fatti in maniera diversa. Alla tariffa variabile pari a 172,63 euro dovrebbe essere applicata la riduzione del 55% (25% per l’isola ecologica e 30% per il compostaggio) in modo da portare così correttamente il saldo del dovuto per la parte variabile a 77,69 euro contro i 90,63 che vengono invece indicati in bolletta. Un danno, per l’utente, da diverse decine di euro (ma in molti casi gli importi potrebbero essere maggiori)e che minaccia di diventare una bomba per Palazzo Zanca dove, a breve, se realmente i conti sono stati fatti male, potrebbero piovere migliaia di richieste di rimborso. E l’anno prossimo? Secondo l’articolo “4 bis” lo sconto sarà del 35% più il 35%. Intanto, vista la confusione, sarebbero necessari chiarimenti ufficiali da parte del competente Dipartimento. Con la speranza che i presunti errori di calcolo vengano definitivamente chiariti.

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