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Ritardo in Comune, arriva il commissario ad acta

Palazzo Zanca

Una  cascata di tasse. I ritardi di Palazzo Zanca si ripercuotono sulle tasche dei cittadini che faranno bene a non impegnare la loro tredicesima in regali o viaggi natalizi perché, è pronta ad arrivare una serie di scadenze di imposte locali che suonano come  una raffica.

Il quadro è sconsolante. In un città che ha sofferto una avvilente crisi di rifiuti, il fatto che ora, pur senza un servizio spazzamento adeguato, si debba pagare la Tari non fa fare salti di gioia a nessuno.

Il consiglio comunale non ha ancora preso in esame la delibera sul tributo e ieri ha rinviato la discussione a lunedi prossimi. I tempi si allungano e le scadenze si avvicinano. La tari deve essere varata entro la fine del mese e sempre nelle prossime 4 settimane devono essere discussi anche Tasi e bilancio preventivo e consuntivo. Un tour de force frutto del trascinarsi di ritardi a catena che rischiano di mettere in croce i cittadini.

Il dipartimento Tributi di Palazzo Zanca ha chiesto con al consiglio comunale di accelerare i tempi dell’approvazione della delibera tari perché si rischia di ingolfare l’ufficio e di concentrare in pochi giorni tante scadenze.

Nella migliore delle ipotesi la prima delle tre rate scadrà a fine ottobre, ammesso che tutti e 110 mila bollettini siano recapitati per tempo. Molti quindi saranno costretti a pagarla a novembre e poi dopo un mese arriverà la seconda rata che scatterà il 16 dicembre, in concomitanza con il saldo della tasi, per la prima casa, e dell’IMU per le altre abitazioni. Tre pagamenti a dieci giorni dal Natale, non certo un bel regalo.

Ma che i ritardi siano oramai la regola e non più l’eccezione è confermato dal fatto che la regione siciliana sia stata costretta per la seconda volta in un anno a  nominare un commissario ad acta per l’approvazione di un bilancio. Daniela Leonelli ha dato tempo fino al 14 settembre ai revisori dei conti per poter esitare il consuntivo 2014. Documento che sarebbe dovuto essere pronto addirittura ad aprile e che invece ancora non è stato istruito in maniera compiuta.

I revisori hanno ricevuto l’incartamento ai primi di luglio ma mancavano ancora dei numeri molto importanti per chiudere i conti e tuttora, primo settembre, ne mancano perché alcuni dipartimenti non li hanno forniti.     

Ritardi che mettono chi deve approvare documenti su cui rischia amministrativamente e penalmente con le spalle al muro e i cittadini che devono sostenere economicamente i servizi dei quali sono spesso insoddisfatti, nelle condizioni di dover passare il Natale a compilare salati bollettini  piuttosto che a scartare regali.

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