Una “moratoria” di qualche mese in un percorso che, comunque, appare abbastanza già ben definito. Il Piemonte non chiuderà il 16 agosto, e nemmeno il 30 settembre. Ma entro l’autunno l’Assemblea regionale siciliana dovrà chiaramente pronunciarsi sul ddl che assegna il più antico ospedale messinese all’Irccs Neurolesi Bonino Pulejo, approvandolo o respingendolo. Due strade diametralmente opposte che hanno un elemento comune: i reparti per acuti andranno comunque via dal nosocomio di viale Europa (a meno che da Palermo non vengano riassegnate le risorse per farli funzionare). La differenza sostanziale starà nella presenza o meno del centro d’eccellenza: se vi potrà allocare le sue risorse e i 155 posti letto, il Piemonte verrà riconvertito salvando il salvabile (alcune specialità e soprattutto il pronto soccorso). Se invece il Piemonte rimarrà in capo all’azienda Riuniti, questa vi collocherà solo alcuni servizi e niente più reparti ospedalieri per acuti, che verranno tutti trasferiti al Papardo. Ecco, in sintesi, i punti nodali ribaditi anche ieri dopo l’incontro tra l’assessore alla Sanità Baldo Gucciardi e il manager dell’AOoRR Michele Vullo. «Ringraziamo l’assessore Gucciardi per aver accolto l’istanza oggetto della nostra interpellanza parlamentare per il mantenimento del pronto soccorso presso l’ospedale Piemonte a Messina e l’accorpamento con l’Irccs Bonino Pulejo. Siamo certi che entro il 30 settembre il Presidente dell’Ars Ardizzone vorrà calendarizzare in Aula il ddl 853 già approvato in commissione per consentire grazie alla legge di compiere tutti gli adempimenti conseguenti. Oggi il Piemonte ha davvero la sua chance grazie alla volontà mostrata dalle istituzioni cittadine, dai comitati, dalle organizzazioni sindacali e da una certa politica del “fare” che purtroppo solo ogni tanto prevale», hanno affermato ieri il capogruppo del Pdr Giuseppe Picciolo e i deputati Pdr Marcello Greco, Salvo Lo Giudice, assieme ai parlamentari messinesi Santi Formica, Nino Germanà e Franco Rinaldi. Sempre ieri l’assessore Gucciardi ha anche incontrato i vertici dell’Irccs Neurolesi, che ha il diritto e il dovere di proseguire senza alcun intoppo nell’iter di attivazione dei 155 posti letto assegnatigli: dunque, ancheil centro d’eccellenza attenderà la fine di settembre, ma se il voto dell’Ars sull’assegnazione del Piemonte non sarà positivo – togliendo al decrepito nosocomio l’unica ancora di salvezza rimasta – il centro di riabilitazione verrà comunque realizzato, come ribadisce il direttore scientifico Dino Bramanti, o al Policlinico o al Papardo. E intanto il gruppo consiliare UDC al Comune, ricordando l’ordine del giorno proposto e «ostacolato politicamente dagli altri gruppi consiliari» per «evitare il cambiamento della funzione primaria dell’Ospedale Piemonte garantendone l’esistenza con tutte le discipline ad esso collegate» ha invitato il sindaco Accorinti ad un «urgente confronto istituzionale» auspicandone l’intervento presso l’Assessorato Regionale alla Sanità.
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