La strada verso l’accorpamento tra l’ospedale Piemonte e l’Irccs Neurolesi è tutt’altro che in discesa, come poteva sembrare fino a poche settimane fa. Il traumatico addio di Lucia Borsellino all’assessorato alla Salute c’entra fino a un certo punto. Dopo l’approvazione in commissione Sanità del disegno di legge che dovrà dare contorni definitivi e legislativi alla “fusione”, al momento del passaggio successivo, ovvero l’inserimento del ddl all’ordine del giorno dell’Ars, è venuta fuori la spaccatura politica sul provvedimento. L’opposizione di Pd e Movimento 5 Stelle, “nata” dalla volontà del neo assessore Baldo Gucciardi di prendere tempo, è stata suggellata dal no del presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Che sull’ipotesi accorpamento ha fatto definitivamente “outing”: «I messinesi non possono essere presi per scemi, qui non siamo utili idioti», le frasi più forti. E poi il dubbio sulle reali garanzie che il ddl offra sul mantenimento del pronto soccorso. Vale la pena ricordare il passaggio chiave dell’intesa Piemonte-Neurolesi, che secondo Ardizzone allunga ombre sul futuro dell’emergenza urgenza nel nosocomio di viale Europa: «L’Irccs, d’intesa con l’assessorato, dovrà modificare la destinazione dei posti letto in relazione ad eventuali nuovi esigenze legate al rispetto della mission aziendale e della programmazione regionale». La mission aziendale, è l’Ardizzone-pensiero, è la riabilitazione, non l’emergenza urgenza. Da qui i dubbi del presidente dell’Ars, che parlerà di tutto questo domani, in una conferenza stampa convocata proprio nei locali dell’ospedale Piemonte. Quanto avvenuto nella conferenza dei capigruppo all’Ars ha innescato lo scontro politico, che in realtà già “covava” da tempo. Del resto più di dieci giorni fa era stata Valentina Zafarana (M5S) ad avanzare grossi dubbi sull’iter, sia dal punto di vista patrimoniale, che tecnico ed economico. «Ho avuto difficoltà a reperire le carte ed ho notato molta poca trasparenza», ha ribadito ieri la deputata messinese pentastellata. Dall’altra parte della barricata i due “padri” dell’operazione, Santi Formica (Lista Musumeci), che ha attaccato a muso duro Ardizzone, e Beppe Picciolo, coi “suoi”Dr che già in consiglio comunale avevano contribuito ad affossare il documento targato Udc col quale si proponeva di accorpare il Piemonte all’Asp e di riaprire il dibattito sul Margherita. Ad intervenire ieri è stato anche il sindaco Renato Accorinti, che difende l’accordo di maggio Piemonte-Neurolesi: «Il terremoto alla Regione – ha detto – ha sicuramente creato qualche problema, ma quell’accordo è stato sottoscritto da tutti gli attori della sanità a Messina ed è stato fatto con molta chiarezza. Un percorso concordato con Lucia Borsellino e non possiamo che continuare su quella strada». E gli schieramenti vanno sempre più delineandosi.
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